Prima di procedere
Apple ha recentemente annunciato una serie di modifiche significative alle linee guida dell'App Store rivolte agli sviluppatori che operano nell'Unione Europea. Questi cambiamenti, pensati per allinearsi al Digital Markets Act (DMA), sono stati accolti con critiche da parte del CEO di Epic Games, Tim Sweeney. Egli ha definito le nuove regole di Apple come "evidentemente illegali" sia in Europa che negli Stati Uniti. Sweeney ha accusato l'azienda di mettere in atto uno "schema di conformità malevolo" che, a suo dire, rappresenta una "parodia della libera concorrenza". Secondo il CEO, gli sviluppatori che scelgono metodi di pagamento alternativi sarebbero non solo tassati, ma anche seriamente svantaggiati commercialmente all'interno dell'App Store.
L'aggiornamento di Apple fa parte di uno sforzo continuo per adeguarsi alle normative imposte dal DMA, che mirano a garantire una maggiore equità e trasparenza nei mercati digitali. Tra le novità introdotte vi sono una Core Technology Commission (CTC) e nuove regole per le app che desiderano collegarsi o promuovere offerte esterne. Inoltre, è stato rivisto anche il sistema di commissioni sui servizi dello store, ora suddiviso in più fasce.
Le reazioni di Sweeney non si sono fatte attendere sul social network X (precedentemente noto come Twitter), dove ha espresso il suo disappunto in modo energico. Il suo sfogo riflette una preoccupazione più ampia nella comunità degli sviluppatori riguardo alle restrizioni che Apple continua a imporre. La questione delle modalità di pagamento alternative non è nuova; la lotta di Epic Games con Apple ha avuto eco globale sin da quando la casa di sviluppo ha presentato una causa legale contro la "tassa" dell'App Store.
Secondo 9to5Mac, una fonte affidabile per news tecnologiche, le modifiche introdotte includono la possibilità per gli sviluppatori di promuovere link esterni per alternative di pagamento senza più affrontare le stesse commissioni rigide di prima. Tuttavia, Sweeney e altri critici sostengono che queste concessioni siano insufficienti e che, anzi, aggiungano livelli di complessità che penalizzano gli sviluppatori rispetto alla già limitata capacità di concorrenza.
Il dibattito attorno a queste modifiche rappresenta un capitolo significativo nella continua scena competitiva delle piattaforme digitali. Da una parte, vi è l'intenzione regolatoria dell'UE di frenare il potere di mercato delle grandi aziende tecnologiche, dall'altra, l'ostinata resistenza di coloro che vedono queste misure come soffocanti o addirittura controproducenti. La tensione tra Apple ed Epic Games non sembra destinata a risolversi rapidamente, e il seguito per regolatori, sviluppatori e consumatori si prospetta ancora molto acceso.
