Il calendario della Formula 1 è attualmente gonfiato fino a un record di 24 tappe, ma nel 2026 potrebbe subire modifiche significative. Tra le novità più attese vi è il debutto del Gran Premio di Madrid, il quale sarà ospitato temporaneamente parallelo all'evento di Barcellona, che ha un contratto attivo con la Catalogna fino alla fine del 2026. Tuttavia, il mondo delle corse non è mai certo, e il commentatore di Sky Sports, David Croft, ha evidenziato nel podcast F1 Show che la situazione è tutt’altro che definitiva.
Nel 2026, il Gran Premio dei Paesi Bassi potrebbe svolgersi per l'ultima volta, mentre il Belgio è riuscito a mantenere il suo posto nel campionato, anche se le gare vi si terranno non ogni anno. Incerto è anche il futuro di Imola; dopo il 2026, la sua presenza non è garantita, benché non si escluda un possibile rinnovo del contratto.
La questione del contratto con Barcellona per il prossimo anno è un tema caldo: a che punto è la costruzione del tracciato di Madrid? Sono in orario con i lavori? Prendere decisioni drastiche su Barcellona, senza avere un chiaro aggiornamento sulla situazione madridista, potrebbe essere avventato. E nel 2027? Croft si chiede se, alla fine, Imola non possa rimanere nel calendario e il numero di gare crescere fino a 25.
Ad oggi, manca ancora un calendario ufficiale per il 2026. Dovrebbe essere già stato rilasciato dal momento in cui ci avviciniamo al mese di giugno, eppure continuiamo ad attendere. Questo potrebbe portare a correzioni dell'ultimo minuto, vista l'urgenza tempistica, come osservato da Croft.
L'iniziativa corre sotto il segno di una strategia di ottimizzazione ecologica, intenzionata a ridurre le emissioni e i costi logistici con una migliorata raggruppamento regionale delle gare. Un esempio evidente è lo spostamento del tradizionale Gran Premio di Monaco alla fine di maggio per un nuovo contratto di sei anni, che verosimilmente modificherà il posizionamento del Canada nel calendario.
Si prevede inoltre che Madrid segnerà la fine della parte europea del campionato prima del trasferimento del circus in Asia e America. Interessante notare è l'incremento dell'interesse di paesi come l'Arabia Saudita, desiderosa di un secondo evento, e la Turchia, che ha ospitato l'ultima gara nel 2020 come sostituzione durante la pandemia.