Il cuore del barrio Flores
Nel cuore pulsante del barrio Flores, situato tra le vie Bilbao e Membrillar, si apre una pittoresca piazzetta triangolare delineata da panchine di cemento e un parco giochi per bambini. Non si tratta di un luogo qualsiasi, ma della plazoleta Herminia Brumana. Qui, incisa tra i sanpietrini, c'è una dedica speciale che riporta il nome di Papa Francesco e la data di inizio del suo pontificato, avvenuto il 19 marzo 2013. L'incisione riporta anche un altro dettaglio significativo: 'Qui si riunivano i bambini del quartiere e Jorge Mario Bergoglio giocava a calcio con i suoi amici'.
L'infanzia di Jorge Mario Bergoglio
Jorge Mario Bergoglio, conosciuto oggi come Papa Francesco, è cresciuto a breve distanza da questa piazzetta, insieme alla sua famiglia e al fratello Alberto. Durante la sua infanzia, trascorreva pomeriggi di gioia calciando un pallone su quello che all'epoca non era altro che un piccolo pezzo di terra, vitale per il gioco e l'amicizia. Gregorio Pablo Romano, noto come Coco, un parrucchiere 82enne residente nel barrio, ricorda con affetto quei tempi: 'Per noi era solo Jorge. Spesso giocava in porta durante i tornei che organizzavamo con i ragazzi di altri quartieri. Non era un grande calciatore, tanto che il suo soprannome era 'pata dura'. Però, avevamo bisogno solo di un pallone per essere felici, e Jorge, già allora, era un appassionato tifoso del San Lorenzo'.
Il legame con il San Lorenzo
Durante l'adolescenza di Bergoglio, il barrio Flores vibrava di vita proprio accanto al Gasometro, il vecchio stadio del San Lorenzo. Anche se Jorge giocava a basket nei ritagli di tempo, le domeniche erano spesso dedicate ad assistere alle partite della sua squadra del cuore, il San Lorenzo, al fianco del padre Mario José. Coco ricorda che 'Jorge non giocava spesso con noi perché era molto dedito allo studio, ma già mostrava una predisposizione particolare per i consigli maturi'.
Bergoglio ha frequentato le scuole del quartiere e ha sentito il richiamo della sua vocazione nella chiesa di San José de Flores. A soli 17 anni, decise di seguire il suo richiamo spirituale entrando in seminario, ma spesso ritornava nel barrio per visitare i genitori, fermandosi nella piazzetta per parlare con gli amici e dispensare consigli: 'Ci chiedeva sempre: Avete aiutato i genitori oggi? Avete ascoltato la parola del Vangelo?'. Era solito esortarci a studiare, ad aiutare le nostre famiglie e a comportarci sempre bene.
Il calcio e la memoria di Bergoglio
Il calcio ha rappresentato un elemento fondamentale della vita di Bergoglio, non solo per la gioia delle vittorie e i caldi ricordi delle partite, come quella del campionato del 1946 che ha impresso nella memoria, ma anche per momenti di dolore. Ricorda vividamente il giorno in cui suo padre è morto sugli spalti, tifando per il San Lorenzo.
Nel quartiere, il nuovo stadio del San Lorenzo sarà dedicato a lui come tributo eterno. Inoltre, a Flores, esiste un museo dedicato alla sua infanzia e ai suoi cimeli, diretto da Roby D'Anna. Lo spazio, situato nella stessa piazzetta in cui Jorge giocava con gli amici, è ricco di storia. Luogo in cui anche Alfredo Di Stefano, prima di diventare celebre, calciava il pallone.
Commemorazione e riflessioni
L'amore per il calcio è palpabile nel barrio, profondo tanto quanto quello del vicino Villa Fiorito, il quartiere natale di Maradona, distante solo pochi chilometri. Quando Coco ha appreso della morte di Papa Francesco, la notizia è arrivata da un cliente in lacrime che è entrato nel suo negozio con un sussurro straziante: 'Jorge ci ha lasciati'.
In quegli istanti, hanno condiviso un lungo e commovente abbraccio. Prima della messa serale nella chiesa di San José, Coco ha sentito il bisogno di attraversare il barrio, dirigendosi verso la piazzetta per offrire una preghiera e ricordare i momenti dell'infanzia con Jorge, che rimarranno scolpiti per sempre nel suo cuore.