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Le azioni di Cisco Systems, la multinazionale tecnologica americana simbolo dell'era dot-com, hanno finalmente superato il loro massimo storico raggiunto durante il picco della bolla tecnologica nel marzo 2000. Il 10 dicembre, il valore delle azioni è aumentato dello 0,9%, raggiungendo gli 80,25 dollari, superando così il picco che resisteva da 25 anni. Questo traguardo, come riportato da Bloomberg, è stato in parte trainato dal boom degli investimenti nell'intelligenza artificiale (AI).
Secondo Dec Mullarkey, amministratore delegato di SLC Management, questo evento è un chiaro promemoria di quanto tempo possa richiedere il recupero da una bolla di mercato. Un'analogia appropriata, a suo dire, potrebbe essere il mercato azionario giapponese, che ha impiegato decenni per riprendersi dal crollo della fine degli anni '80. La perdita di fiducia degli investitori a seguito di un crollo doloroso può richiedere anni prima che tornino a credere in un'azienda. Mullarkey ha descritto l'attuale crescita delle azioni Cisco come un segno del ritorno della fiducia, aggiungendo che "l'azienda è diventata più simile a un'utility che a un'innovatrice, ma a quanto pare è proprio questo che i suoi investitori volevano vedere".
L'ascesa di Cisco avviene in un momento in cui gli investitori tracciano parallelismi tra l'attuale rally, guidato dalla "magnifica sette", e il periodo in cui Cisco era uno dei cosiddetti "quattro cavalieri del Nasdaq", insieme a Microsoft, Intel e Dell. Nei due anni precedenti il picco del 2000, le azioni della società sono aumentate di quasi il 600%, con una capitalizzazione di mercato superiore a 500 miliardi di dollari. Dopo lo scoppio della bolla, Cisco ha perso circa il 90% del suo valore, scendendo a 60 miliardi di dollari alla fine del 2002. Da allora, le azioni sono aumentate di oltre l'800%, ma la capitalizzazione di mercato della società è ancora inferiore di oltre il 40% rispetto al picco dell'era dot-com.
Il principale motore per le azioni Cisco è stata la previsione di un aumento del fatturato a 61 miliardi di dollari nell'anno finanziario in corso, il che ha rafforzato le aspettative degli investitori sui vantaggi che l'azienda trarrà dagli investimenti globali nell'infrastruttura dell'AI. Questo ottimismo, che ha spinto, ad esempio, l'analista di UBS David Vogt ad aumentare la raccomandazione sui titoli, si contrappone allo scetticismo di molti a Wall Street riguardo al tasso di crescita a lungo termine della spesa per l'intelligenza artificiale e alla correttezza della sua contabilizzazione. Questo incremento di valore sottolinea come Cisco, un tempo simbolo di eccessivo ottimismo, abbia saputo reinventarsi e capitalizzare sulle nuove tendenze tecnologiche, dimostrando resilienza e capacità di adattamento in un mercato in continua evoluzione. L'azienda, fondata nel 1984 da Leonard Bosack e Sandy Lerner, ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo di Internet, fornendo le infrastrutture di rete fondamentali per la sua espansione globale. La sua storia è un esempio di come un'azienda possa superare le sfide e continuare a prosperare in un settore altamente competitivo.
