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In un'importante conferenza presso la sala 'Caduti di Nassirya' del Senato, l'economista e accademico della Lumsa, Luigino Bruni, ha scatenato un dibattito acceso sulle attuali interpretazioni e politiche relative al gioco d'azzardo in Italia. Bruni, con la sua chiara posizione critica, ha messo in discussione la sostenibilità del termine 'gioco d'azzardo', poiché l'idea di 'gioco' non si concilia con le conseguenze economiche e sociali che l'azzardo porta con sé. Secondo lui, il gioco è un'attività intrinsecamente legata a concetti di gratuità e piacere, mentre l'azzardo rappresenta una vera e propria attività economica.
Durante l'evento, dal titolo evocativo 'Slot Mob, un gesto collettivo di liberazione dall'azzardo di massa', Bruni non si è limitato a criticare la denominazione di 'azzardo patologico'. La scelta di catalogare il problema esclusivamente come una questione medica risulta, secondo l'economista, troppo riduttiva, in quanto trascura le dimensioni più vaste di impatto sociale e culturale. Ha paragonato l'azzardo al fumo, definendolo un flagello sociale con un profondo impatto negativo sulla società.
Bruni rimarca che l'azzardo non può essere semplicemente ridotto a un eccesso di consumo, come nel caso dello zucchero o del vino. Introduce la nozione di 'struttura di peccato', una visione che interpreta l'azzardo come una forza che minaccia il bene comune. Pertanto, egli sostiene la necessità di una riforma radicale e audace nel settore, che includa il passaggio della gestione dalle potenti multinazionali a strutture statali o a organizzazioni senza scopo di lucro. Questa visione prevede un esame approfondito delle concessioni esistenti, condotto in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Una delle altre proposte di Bruni include la creazione di un Osservatorio specializzato, dedicato al monitoraggio continuo e costante del fenomeno dell'azzardo. Un tale organismo potrebbe aiutare a centrare il dibattito pubblico su questioni di etica e di socialità, ponendo queste preoccupazioni al centro delle riforme necessarie. L'obiettivo è non limitarsi solo a considerazioni economiche ma affrontare il tema come uno che tocca direttamente l'anima collettiva di un Paese alla ricerca di un modello di vita equilibrato e sostenibile.
Questa serie di proposte riflette il desiderio di Bruni di promuovere una gestione del gioco d'azzardo che esca dai binari del mero profitto delle multinazionali. Si cerca di orientare il fenomeno verso modelli più responsabili e sostenibili, che privilegino la tutela della salute pubblica e la protezione del bene comune. La sua posizione invita ad affrontare una sfida importante per il benessere sociale del futuro.
La riflessione introdotta da Bruni solleva quindi questioni etiche che si profilano come centrali nel dibattito nazionale. La regolamentazione del gioco d'azzardo, divenuta ormai argomento di discussione quotidiana, rappresenta un aspetto cruciale non solo per gli addetti ai lavori del settore, ma anche per l'intera società civile e per i responsabili politici che governano il Paese.
In sintesi, mentre cresce la consapevolezza pubblica sulle implicazioni dell'azzardo, sarà cruciale elaborare strategie capaci di trascendere i meri interessi economici per abbracciare una visione di benessere sociale più ampia e inclusiva.
