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La recente Relazione semestrale al Parlamento per il 2024, elaborata dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e presentata dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha illuminato con chiarezza inquietante le infiltrazioni mafiose nel settore del gioco d'azzardo e delle scommesse, un’area in cui la criminalità organizzata continua a espandere il suo impero di corruzione e attività illecite. Questo rapporto offre un’analisi approfondita di come le organizzazioni mafiose moderne riescano a manipolare i circuiti sia legali che illegali, gestendo punti di gioco autorizzati parallelamente a circuiti clandestini e piattaforme online non regolarizzate.
L’indagine della DIA rivela un consistente interesse delle mafie italiane nel gioco online, nelle scommesse sportive, e nella gestione delle slot machine. Non si tratta esclusivamente di macchine che garantiscono vincite in denaro, ma anche di apparecchi utilizzati per mascherare attività più oscure. In Italia, diversi casi evidenziano questa infiltrazione. A Reggio Calabria, l'operazione “Galassia” ha avuto un impatto significativo, svelando un patrimonio mafioso di oltre 723 milioni di euro, controllato da famigerati clan mafiosi come i Tegano, Franco, De Stefano, Pesce, Bellocco e Piromalli. Questi gruppi erano collegati a società situate in paesi quali Austria, Malta, Romania, Svizzera e le Antille Olandesi, tutte prosperanti grazie a operazioni di gioco d'azzardo online sofisticate e articolate.
Il fenomeno mafioso, pertanto, si configura come un complesso mosaico transnazionale, superando i confini locali. A Roma e dintorni, le mafie associate al traffico di droga spostano il loro raggio d’azione in sale da gioco e punti scommessa, mentre a Palermo, il dominio del settore rimane una delle priorità di Cosa Nostra, assieme ai ben noti traffici di droga e alle attività di estorsione. Anche a Benevento, l’interesse del clan Sparandeo e Pagnozzi è emerso chiaramente nella gestione e distribuzione di slot machine in luoghi pubblici.
Le principali operazioni non si limitano al suolo italiano. Investigazioni in Portogallo, Spagna e Malta hanno svelato la creazione di una vasta rete di società fittizie. Queste entità sono essenziali per il riciclaggio dei profitti derivanti dalle attività di gioco illecito a livello internazionale, ma mantengono il cuore operativo in Italia, nonostante la residenza fiscale dei dirigenti sia ubicata all'estero.
Un altro capitolo significativo del rapporto riguarda le frodi fiscali e i crimini contro la pubblica amministrazione. In Liguria, operazioni di polizia hanno disarticolato associazioni criminali coinvolte nell'esercizio abusivo delle scommesse e nella corruzione correlata all'apertura di punti vendita per una nota catena commerciale, includendo anche la gestione di spazi demaniali e licenze.
Il gioco d'azzardo e le scommesse sportive si dimostrano, dunque, un settore che, per le mafie moderne, rappresenta non solo una fonte di ingenti guadagni illeciti riciclati, ma che facilita anche nuove strategie per il perpetuarsi dell'illegalità. Ogni operazione messa in luce è il frutto di indagini prolungate, e sottolinea il vasto e complesso sistema di interessi e connivenze che la criminalità sviluppa nel dualismo tra mercato legale e illegale. La lotta è incessante, le radici mafiose sono profonde e le risorse dei clan sembrano inesauribili, rendendo imprescindibile l'impegno costante delle forze dell'ordine, degli investigatori e della società civile.
Di fronte a una innovazione criminale che evolve di pari passo con il progresso tecnologico, è fondamentale adottare nuovi strumenti di contrasto, per contenere un fenomeno che, nonostante sia noto, si rivela ogni giorno più insidioso e penetrante.
