Alvaro Morata è tornato a Madrid nel ruolo di capitano della nazionale spagnola, che domani darà inizio alla fase finale della Nations League nei Paesi Bassi. Questo torneo, di cui la Spagna è campione in carica dopo averlo vinto nel 2023, offre a Morata l’opportunità di riflettere sugli ultimi, tumultuosi mesi della sua carriera.
In un'intervista per "Larguero" di Cadena Ser, Morata ha ricostruito i suoi recenti passaggi da un club all’altro: dalla vittoria nell'Europeo, al trasferimento dall'Atletico Madrid al Milan, e successivamente al Galatasaray.
Errore lasciare l'Atletico
Morata ha espresso un forte rammarico per aver lasciato l'Atletico, affermando: “Non avrei mai dovuto lasciare.” Ha spiegato che, non stando bene psicologicamente, aveva preso decisioni impulsive e sbagliate. Relazionando la sua esperienza, ha raccontato di come l’allenatore del Milan lo contattasse quotidianamente, facendolo sentire desiderato e apprezzato.
I rimpianti
Ha confessato di aver dovuto agire in fretta, non rendendosi conto che Diego Simeone, l'allenatore dell'Atletico, lo stimava profondamente. Con un velo di rimpianto, ha riferito che sia suo padre che il suo procuratore avevano sollevato preoccupazioni sul suo trasferimento, suggerendo che si stava dirigendo verso un errore, ma in quel periodo difficile gli appariva tutto grigio, anche con persone solidali attorno a lui.
Felice in Turchia
Riflettendo sul passato, ha dichiarato: “Se potessi tornare indietro, non me ne andrei mai dall’Atletico.” Tuttavia, ha aggiunto che non si può cambiare quanto accaduto e ha sottolineato di essere attualmente molto felice.
Sorprendentemente, Morata non ha menzionato il suo secondo addio al Milan, avvenuto dopo il cambio di allenatore da Paulo Fonseca a Sergio Conceiçao, un passaggio che hі ha segnato una nuova fase della sua carriera. Ora, concentrato su Galatasaray e la sua nazionale, guarda al futuro con ottimismo, ma con le esperienze passate ancora in mente.