Italia-Moldova: ultima chiamata per i Mondiali

Italia-Moldova: ultima chiamata per i Mondiali

Sotto la guida di Spalletti, gli Azzurri affrontano la sfida decisiva di qualificazione con una formazione rinnovata e giovane

La tensione nell'universo del calcio mondiale non è mai stata così palpabile, con la Nazionale Italiana che si trova nel bel mezzo di una tempesta di aspettative e pressioni. Alla guida c'è il commissario tecnico Luciano Spalletti, il cui obiettivo è quello di condurre gli Azzurri alla qualificazione per i prossimi Mondiali. L'imminente incontro contro la Moldova rappresenta una tappa fondamentale di questo percorso, un match che non è solo una questione di vincere, ma di garantire la sopravvivenza dell'Italia sulla scena mondiale.

Nel panorama attuale delle qualificazioni, l'Italia si trova in una posizione alquanto delicata. La Norvegia domina il girone con un punteggio eccellente di nove punti e una differenza reti imponente di +10. Questa situazione costringe l'Italia non solo a vincere le partite restanti, ma a farlo con grande convinzione e con margini considerevoli. Mentre sulla carta la Moldova, posizionata al 154° posto nel ranking FIFA, appare come un avversario abbordabile, non bisogna mai dimenticare che nei calci, “la sorpresa è sempre dietro l’angolo”.

Nelle recenti battaglie di qualificazione, la Norvegia ha confermato la sua superiorità con trionfi significativi, sconfiggendo sia la Moldova che Israele, consolidando ulteriormente il suo vantaggio. Questo scenario mette l'Italia di fronte a una necessità non solo di successo, ma di una vittoria schiacciante. Spalletti, riconoscendo la criticità del momento, sta considerando di adottare un modulo audace e offensivo, puntando su giovani talenti come Lorenzo Lucca, Mateo Retegui, Riccardo Orsolini e Giacomo Raspadori.

Nel cuore del centrocampo, l'assenza dell'esperto Nicolò Barella è un duro colpo, ma vi è la convinzione che una formazione articolata composta da Davide Frattesi, Sandro Tonali e Samuele Ricci possa garantire la necessaria solidità difensiva e, al contempo, fornire lo slancio offensivo indispensabile per colmare il divario di goal.

Il futuro di Spalletti è strettamente legato all'esito della sfida contro la Moldova e alle prossime partite cruciali. A novembre, il tanto atteso match contro la Norvegia diventa il culmine di questo impervio cammino di qualificazione, con la pressione che accompagna ogni decisione del ct. In caso di una mancata qualificazione, il discorso sul futuro della guida tecnica riprenderebbe vigore, con nomi come Stefano Pioli e Claudio Ranieri che potrebbero entrare in gioco, sebbene la situazione contrattuale di Ranieri possa rappresentare un ostacolo per un suo possibile avvento.

Oltre alle vicende legate al commissario tecnico, emergono temi più ampi nel dibattito calcistico nazionale. La relazione tra la Nazionale e i club italiani è cruciale e negli ultimi anni è spesso stata motivo di attrito. La formazione di nuovi talenti rimane una sfida complessa, specialmente quando ci si confronta con nazioni come la Germania, la Spagna e la Francia, le quali sembrano avere una fornitura inesauribile di giovani campioni in arrivo. Il denso e a volte poco flessibile calendario nazionale non riesce sempre a tener conto delle necessità della Nazionale, il che rende complicata la pianificazione dei ritiri e degli allenamenti da parte degli allenatori.

La FIGC, con il presidente Gabriele Gravina in testa, riconosce l'urgenza di una visione coordinata e di un approccio collaborativo maggiore tra club e Nazionale. È imperativo garantire che il calcio italiano non si ritrovi più in situazioni critiche in vista dei grandi tornei internazionali. Nonostante le difficoltà, la fiducia in Spalletti e nella sua visione strategica resta forte. Il verdetto finale sarà però scritto sul campo: tutti gli occhi sono su di lui e sui giocatori, chiamati a incidere un’orma indelebile nella storia del calcio italiano.

Pubblicato Domenica, 08 Giugno 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Domenica, 08 Giugno 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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