L'Italia
, guidata dal commissario tecnico
Luciano Spalletti
, si prepara ad affrontare un banco di prova essenziale nel suo percorso verso i
Mondiali 2026
. Gli azzurri scenderanno in campo a Oslo contro la
Norvegia
, in una partita decisiva per le qualificazioni che inizierà il
6 giugno
alle 20:45. Spalletti ha espresso fiducia e determinazione, invitando la squadra a mettere in campo tutte le qualità possibili per superare questo ostacolo. Nonostante l'assenza forzata di
Moise Kean
a causa di un infortunio, l'atmosfera nel team è positiva e pronta alla sfida, come ha sottolineato lo stesso commissario: "Siamo a metà tra tensione e importanza della gara, ma anche attrazione per qualcosa di unico".
L'Italia arriva a questa gara con delle sfide nel reparto difensivo. L'assenza dei giocatori come
Calafiori
,
Buongiorno
,
Comuzzo
e
Gabbia
si somma alla decisione sorprendente di
Francesco Acerbi
di non unirsi alla squadra. Spalletti ha confermato in conferenza stampa che Acerbi, dopo un confronto telefonico, ha scelto di non rispondere alla convocazione senza fornire una chiara motivazione. Nonostante questo, il tecnico si mostra risoluto a guardare avanti, puntando su un collettivo coeso di 21 giocatori pronti a dare il massimo contro la compagine norvegese.
Le formazioni previste vedono la Norvegia schierarsi con un 4-4-2 caratterizzato dalla talentuosa coppia d'attacco
Haaland
-
Sorloth
, supportata da un centrocampo guidato da
Odegaard
. L'Italia, invece, opterà per un 3-5-1-1, con
Retegui
in attacco supportato dal giovane
Raspadori
e un centrocampo folto volto a imporsi nel controllo del gioco.
Per i tifosi italiani, la partita sarà trasmessa in chiaro su
Rai 1
e disponibile in streaming su
RaiPlay
, con la telecronaca curata da
Alberto Rimedio
e
Lele Adani
. Seguire la partita non sarà solo un evento sportivo ma un momento di passione e tifo, che verrà arricchito da aggiornamenti in tempo reale, analisi a caldo e interviste post-gara disponibili sul sito lapresse.it. L'accesso alla competizione internazionale non è solo una questione di prestigio ma anche un obiettivo che l'Italia intende perseguire con determinazione, malgrado le difficoltà e le assenze che segnano questa fase iniziale del cammino verso il sogno mondiale del 2026.
