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Riccardo Montolivo, ex capitano del Milan, ha recentemente espresso un'opinione schietta e sorprendentemente critica nei confronti di Gennaro Gattuso, suo ex allenatore e collega di molti anni. Nonostante la sua reputazione di persona riservata e moderata nei giudizi, Montolivo non ha esitato a condividere la sua esperienza in diretta televisiva durante un'intervista su Sky, attirando l'attenzione di molti appassionati di calcio e addetti ai lavori.
Durante una discussione riguardante le potenzialità di Gattuso come futuro commissario tecnico della Nazionale italiana, Montolivo ha dichiarato con franchezza: "Non è una persona che gode della mia stima, ma spero che possa fare bene sulla panchina della Nazionale. Non vedere l'Italia per la terza volta consecutiva ai Mondiali sarebbe straziante". Questo commento riflette non solo una critica personale, ma anche una preoccupazione per il futuro del calcio italiano, un tema caro a molti tifosi della Nazionale.
Ma da dove nasce questa frattura tra due dei protagonisti del Milan degli ultimi anni? Il dissapore affonda le sue radici in un periodo difficile per entrambi, quando Gattuso era alla guida del club milanese. Montolivo ha ricordato episodi che hanno segnato il loro rapporto professionale, comparandoli a situazioni simili vissute da altri giocatori, come Leonardo Bonucci con la sua travagliata esperienza alla Juventus. Senza fare il nome di Gattuso, Montolivo ha raccontato di essere stato escluso dalla rosa in modo non trasparente, da un allenatore che, secondo lui, non ha avuto il coraggio di spiegarglielo di persona.
Una delle recriminazioni maggiori di Montolivo riguarda l'accusa di Gattuso secondo cui i suoi dati atletici non erano all'altezza degli standard richiesti. Una critica che Montolivo considera ingiusta e priva di fondamento, dato che, fino a metà novembre, non gli era stato permesso di allenarsi con il gruppo. L'ex centrocampista si è detto frustrato dalla mancanza di spiegazioni esaurienti e dal trattamento subito: un isolamento ingiustificato, spesso allenandosi da solo o con giovani promettenti, come alcuni della Primavera.
Montolivo ha anche rievocato l’inizio della loro relazione lavorativa, ricordando che quando Gattuso subentrò all'ex allenatore Vincenzo Montella nel novembre 2017, chiese il sostegno proprio a lui e ad altri giocatori navigati. Un contatto iniziale positivo che faceva ben sperare, ma che si è deteriorato rapidamente portando a quello che ora è un rapporto freddo e privo di stima reciproca.
Questa vicenda non è solo un episodio controverso tra due personalità del calcio, ma pone l'accento su questioni più ampie riguardanti il rispetto, la comunicazione e l'etica professionale negli ambienti sportivi di alto livello. La posizione di Montolivo apre un dibattito su come le relazioni personali possano influenzare le prestazioni di una squadra e sugli standard di trasparenza che dovrebbero essere rispettati per evitare situazioni simili in futuro.
Il caso Montolivo-Gattuso offre spunti di riflessione su come il calcio, spesso definito come una "famiglia", possa talvolta trasformarsi in un campo minato di incomprensioni e tensioni personali, dimostrando ancora una volta che dietro i riflettori, le dinamiche umane sono complesse e ricche di sfumature.
