Prima di procedere
Il calcio italiano si trova di fronte a una nuova rivoluzione tattica e organizzativa, grazie alla potenziale nomina di Cesare Prandelli come direttore tecnico della Nazionale. Prandelli, che ha guidato l'Italia a una spettacolare finale in Euro 2012, è pronto a ricoprire un ruolo inedito per la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). La sua visione si concentra non solo sul breve termine, ma soprattutto su una strategia a lungo raggio per garantire un futuro di successo ai colori azzurri.
Il rinomato ex ct ha più volte evidenziato la necessità di un cambiamento radicale nelle politiche giovanili del nostro calcio. Prandelli denuncia da tempo come l’attenzione prematura rivolta alla tattica e alla disciplina, piuttosto che alla crescita tecnica dei giovani giocatori, abbia influito negativamente sulla competitività degli atleti italiani al livello professionistico. Questa osservazione trova riscontro nella difficoltà delle nostre nazionali giovanili a tenere il passo con i pari età di paesi come Spagna, Francia e Germania.
Prandelli, con la sua esperienza e saggezza, potrebbe essere la figura chiave per implementare un forte collegamento tra Club Italia e il settore giovanile, prevedendo collaborazioni che permettano una crescita strutturata ed integrata. In tal senso, è essenziale che i giovani talenti siano formati in un contesto che favorisca la loro evoluzione tecnica, preparandoli adeguatamente per i massimi livelli del calcio internazionale.
La Gazzetta dello Sport aveva già anticipato a marzo l'inizio di un dialogo per introdurre Prandelli in questo nuovo ruolo, un progetto che ha acquisito maggiore rilevanza in seguito all'emergenza post-Spalletti. La collaborazione tra Prandelli, il prossimo commissario tecnico (ct) e Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali giovanili, sarà cruciale per questa transizione.
Per quanto riguarda la scelta del nuovo ct, Gennaro Gattuso appare in pole position grazie alla sua esperienza e al suo stretto legame con la tradizione vincente dell'Italia di Marcello Lippi. Gattuso, sostenuto da Gigi Buffon che funge da mediatore, è il candidato ideale per guidare l'Italia verso il Mondiale 2026 negli Stati Uniti. La FIGC è cauta nel mettere in atto un contratto a lungo termine, scegliendo invece di proporre un impegno fino al termine della Coppa del Mondo, aprendo a una possibile estensione in caso di risultati positivi.
Parte integrante di questo progetto è l'organizzazione di uno staff tecnico che unirà esperienze diverse e approcci innovativi. Gattuso potrebbe essere affiancato da figure come Leo Bonucci, attualmente coinvolto con l'Under 20, mentre si discutono anche i potenziali inserimenti di Andrea Barzagli e Gianluca Zambrotta per guidare e collegare strettamente le rappresentative giovanili con la squadra maggiore.
In conclusione, questa trasformazione ambiziosa mira a rilanciare il calcio italiano, ponendo una solida base per una generazione futura di campioni pronti a far brillare nuovamente i colori azzurri sui palcoscenici mondiali. Con Prandelli come direttore tecnico e Gattuso come potenziale ct, l'Italia spera di scrivere un nuovo capitolo nella storia del calcio, caratterizzato da una forte identità nazionale e un elevato livello di competenza tecnica.
