Prima di procedere
La Fiorentina sta attraversando un periodo di profonda crisi, culminato con la sconfitta in Conference League contro il Losanna. Tuttavia, al di là del risultato sportivo, a tenere banco è un episodio avvenuto al 71' minuto della partita. Edin Dzeko, capitano in quel momento, è stato sostituito e ha passato la fascia a Rolando Mandragora. Quest'ultimo, anziché indossarla, l'ha lasciata cadere a terra. La fascia è stata poi raccolta da Viti, che l'ha consegnata a Pablo Marì.
L'accaduto ha scatenato un'ondata di polemiche sui social media e tra i tifosi della Fiorentina, con accuse di mancanza di rispetto nei confronti di Mandragora. Molti hanno interpretato il gesto come una deliberata offesa alla squadra e alla sua storia.
Nel dopo partita, Mandragora ha cercato di chiarire la sua posizione: "Non mi permetterei mai di buttarla per terra. È scivolata, l'ha presa Viti e l'ha data a Pablo Marì che nella distinta era il vice capitano designato". Il centrocampista ha poi aggiunto ai microfoni di Sky Sport: "Se si può uscire da una situazione come questa? Di sicuro dobbiamo cercare di farlo. Bisogna trovare la forza di reagire, la situazione si sta facendo sempre più difficile e complicata, noi dobbiamo essere i primi".
La situazione in casa Fiorentina è tesa, come dimostra anche la protesta annunciata dalla Curva Fiesole in vista della partita casalinga contro l'Udinese. I tifosi hanno comunicato che il settore rimarrà vuoto per i primi 20 minuti in segno di contestazione verso la squadra e la società. "Lo scempio che squadra e società stanno portando avanti - si legge in un comunicato dei tifosi - ha ormai superato ogni limite di sopportazione per tutto il popolo viola. I gruppi organizzati pertanto comunicano che per i primi 20 minuti della partita tra Fiorentina e Udinese la Curva Fiesole rimarrà vuota. Invitiamo tutto lo stadio a fare lo stesso. Il silenzio e la nostra assenza sono ciò che si merita chi sta calpestando la storia di una città e la sua gente. Vergognatevi tutti!".
La vicenda della fascia di Mandragora e la contestazione della Curva Fiesole sono solo gli ultimi segnali di un malessere profondo che serpeggia tra i tifosi viola. La squadra, che nelle ultime stagioni aveva illuso i propri sostenitori con prestazioni altalenanti e qualche sprazzo di bel gioco, sembra aver smarrito la bussola. Il gioco latita, i risultati non arrivano e la contestazione è montata inesorabile. La società, dal canto suo, è chiamata a trovare soluzioni immediate per risollevare le sorti della squadra e ricucire il rapporto con la tifoseria. Il prossimo impegno contro l'Udinese diventa quindi cruciale per il futuro della stagione.
La dirigenza della Fiorentina, guidata dal presidente Rocco Commisso, si trova ora di fronte a un bivio. Da un lato, c'è la necessità di intervenire sul mercato di gennaio per rinforzare la squadra e colmare le lacune evidenziate nel corso della stagione. Dall'altro, è fondamentale un confronto aperto e costruttivo con la tifoseria per capire le ragioni del malcontento e trovare soluzioni condivise per il bene della Fiorentina. Il clima di contestazione, infatti, rischia di compromettere ulteriormente il rendimento della squadra e di allontanare i tifosi dallo stadio. La società dovrà dimostrare di essere in grado di ascoltare le istanze della piazza e di agire di conseguenza, per riportare serenità e fiducia nell'ambiente viola.
