Messico e un cielo carico di nuvole grigie accompagnano l'uscita dell'Inter sul palco del Mondiale per club. Il debutto dei nerazzurri contro il Monterrey si chiude con un 1-1 che non spazza via i fantasmi delle recenti sconfitte in Champions contro Monaco e PSG. Lo sguardo è rivolto avanti, ma la squadra deve ancora trovare il suo equilibrio sotto la guida di Cristian Chivu. La prima di Chivu è caratterizzata da segni di miglioramento, come la forza mostrata nel recuperare lo svantaggio e l'applicazione di alcuni titolari cruciali. I debutti promettenti di Sucic e Luis Henrique hanno fornito una boccata d'aria fresca nella notte di Los Angeles. Tuttavia, le questioni difensive restano aperte: una difesa instabile e un attacco a corto di valide alternative sono elementi su cui riflettere. Fortuna che l'Inter può contare su Lautaro, autore del gol del pareggio, rispondendo al vantaggio iniziale segnato da Sergio Ramos. Ora, il prossimo match contro gli Urawa Red Diamonds, in programma sabato 21 giugno alle 21.00 italiane, diventa cruciale per il prosieguo del torneo.

L'Inter, nel primo tempo, fatica a entrare in partita. La lentezza della manovra sotto lo sguardo attento della dirigenza di Oaktree in tribuna è palese, con Chivu che opta per un approccio conservativo, rimanendo fedele al ben collaudato 3-5-2 di matrice 'inzaghiana'. Pur confidando nelle strutture consolidate, il gioco dell'Inter si dimostra spesso lento e macchinoso, rendendo agevole il compito difensivo degli avversari messicani. Scarse sono le occasioni in attacco, con Esposito e Lautaro che faticano a trovare l'intesa. A metà del primo tempo, è Barella a scuotere la squadra, innescando Darmian, ma l'occasione sfuma clamorosamente. Sul fronte opposto, gli errori tecnici del Monterrey sono evidenti; le azioni offensive si dissolvono prima ancora di nascere.

Un errore di Bastoni a metà del primo tempo permette al Monterrey di affacciarsi dalle parti di Sommer. Il tiro di Ocampos al minuto 25 procura un calcio d'angolo, sfruttato sapientemente da Sergio Ramos per rompere l'equilibrio del match. Il veterano spagnolo sorprende prima Acerbi e poi sovrasta Pavard, portando in vantaggio i messicani. Il pubblico presente al Rose Bowl si risveglia, e con esso anche l'Inter, che finalmente alza il suo baricentro, esercitando una costante pressione offensiva. Le azioni di Carlos Augusto sono fondamentali: prima tenta di mandare in gol Esposito, poi centra il bersaglio con Lautaro, abile a capitalizzare un calcio di punizione battuto da Asllani. Un suicidio tattico del Monterrey, che lascia ampi spazi alla manovra avversaria.

Il pari non soddisfa gli obiettivi dell'Inter, che già guarda al prossimo impegno determinata a riscattarsi e ad acquisire maggiore competitività in un torneo di grande valore. L'importanza del match con gli Urawa Red Diamonds non può essere sottovalutata: Chivu e i suoi uomini devono trovare quella coesione e quella solidità che ancora paiono sfuggenti.