L'epica saga di Fortnite, il popolare battle royale di Epic Games, ha visto un nuovo capitolo con il suo ritorno trionfale nel Google Play Store per gli utenti statunitensi. Questa mossa significativa arriva in seguito a una decisione del tribunale che obbliga Google a conformarsi a un'ordinanza del tribunale distrettuale degli Stati Uniti. Sembra quindi volgere al termine la contesa quinquennale tra Epic e Google, iniziata con una disputa sulle commissioni applicate dallo store sugli acquisti in-app, come riportato da TechCrunch.
Il conflitto tra Epic Games e le piattaforme tecnologiche era iniziato nel 2020, quando lo sviluppatore aveva rilasciato una versione di Fortnite che aggirava i sistemi di pagamento standard in-app sui dispositivi iOS e Android. In risposta, Apple e Google avevano rimosso il gioco dai rispettivi store, spingendo Epic Games a intentare cause antitrust contro entrambe le società. Nel corso della controversia con Google, il tribunale ha concluso che l'azienda aveva violato le leggi antitrust, limitando la concorrenza nel settore dell'elaborazione dei pagamenti. Di conseguenza, Google è stata obbligata a consentire agli sviluppatori di indicare metodi di pagamento alternativi all'interno delle app e dei giochi.
Il CEO di Epic Games, Tim Sweeney, ha definito l'accordo raggiunto una «soluzione onnicomprensiva», sottolineando l'impegno dell'azienda verso un ecosistema Android aperto. Il ritorno di Fortnite su Google Play negli USA, dopo che Google ha ottemperato all'ordinanza del tribunale distrettuale statunitense, è un segnale distensivo. «Continuiamo a collaborare con Google per ottenere l'approvazione del nostro accordo da parte del tribunale. Restate sintonizzati per ulteriori notizie sul ritorno di Fortnite su Google Play nel resto del mondo», ha scritto la società sul suo account X.
A differenza della situazione con Google, il processo con Apple si è concluso in modo meno netto. Sebbene il tribunale di primo grado avesse stabilito che Apple non è un monopolista, aveva comunque obbligato l'azienda a consentire agli sviluppatori di informare gli utenti su metodi di pagamento esterni. Tuttavia, la corte d'appello ha parzialmente annullato tali requisiti, ritenendo alcuni di essi «eccessivamente ampi». In particolare, il nuovo verdetto consente ad Apple di vietare agli sviluppatori di rendere i link a sistemi di pagamento alternativi più visibili dei pulsanti proprietari dell'App Store. Apple ha anche il diritto di riscuotere una commissione sugli acquisti effettuati al di fuori dell'App Store.
Questo scenario complesso evidenzia le sfide che gli sviluppatori di app devono affrontare nel navigare le politiche dei grandi store digitali e le implicazioni per la concorrenza e l'innovazione nel settore. La vicenda di Fortnite rappresenta un caso emblematico di come le battaglie legali e le negoziazioni commerciali possano plasmare il futuro del gaming mobile e dell'economia delle app. Resta da vedere come si evolveranno le dinamiche tra Epic Games, Google e Apple nei prossimi mesi e anni, e quali saranno le ripercussioni per i consumatori e gli altri attori del mercato.
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