OpenAI, la società dietro al popolare chatbot ChatGPT, sta valutando seriamente l'introduzione di pubblicità all'interno della piattaforma. Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui The Information e BleepingComputer, l'azienda starebbe esplorando il formato dei "contenuti sponsorizzati" per generare nuove entrate. Questa mossa, se confermata, segnerebbe un cambiamento significativo nella strategia di OpenAI, finora focalizzata su abbonamenti premium e partnership aziendali.
L'idea principale sarebbe quella di integrare messaggi pubblicitari direttamente nelle risposte generate dall'intelligenza artificiale, dando priorità ai contenuti sponsorizzati per garantirne la visibilità. Alcuni prototipi mostrerebbero annunci nella barra laterale, accanto alla finestra di risposta principale di ChatGPT. Un portavoce di OpenAI ha confermato l'interesse dell'azienda verso nuove forme di pubblicità, sottolineando l'importanza di mantenere la fiducia degli utenti: "Stiamo esplorando come potrebbe apparire la pubblicità nel nostro prodotto. Le persone hanno sviluppato un rapporto di fiducia con ChatGPT e qualsiasi approccio sarà sviluppato tenendo conto di questa fiducia".
Attualmente, nemmeno gli abbonati ai piani a pagamento (ChatGPT Plus, ChatGPT Pro, Team/Enterprise) visualizzano pubblicità. Tuttavia, alcune indiscrezioni avevano già anticipato l'arrivo di annunci, con riferimenti a "funzioni pubblicitarie" e "contenuti marketplace" scovati nel codice della versione beta dell'app Android. Sembra che inizialmente OpenAI avesse accantonato i piani pubblicitari per concentrarsi sul miglioramento della qualità dell'IA, soprattutto in risposta alla crescente concorrenza di modelli come Gemini di Google. Tuttavia, l'azienda non sembra aver abbandonato completamente l'idea.
L'introduzione di pubblicità in ChatGPT solleva diverse questioni. Da un lato, rappresenta un'opportunità per OpenAI di diversificare le proprie fonti di reddito e sostenere lo sviluppo futuro della piattaforma. Dall'altro, potrebbe compromettere l'esperienza utente, rendendo le risposte meno naturali e più orientate alla promozione di prodotti o servizi. Inoltre, alcuni esperti avvertono che la conoscenza approfondita delle preferenze degli utenti da parte di ChatGPT potrebbe rendere la pubblicità particolarmente persuasiva, con potenziali impatti negativi sull'economia del web. A differenza di Google, che basa la pubblicità sulle ricerche effettuate, ChatGPT conosce i desideri e le necessità degli utenti in modo molto più intimo, aprendo la strada a forme di marketing altamente personalizzate e potenzialmente manipolative.
Resta da vedere come OpenAI affronterà queste sfide e se riuscirà a trovare un equilibrio tra monetizzazione e tutela degli utenti. L'azienda dovrà dimostrare di poter integrare la pubblicità in modo trasparente e non invasivo, preservando la qualità delle risposte e la fiducia dei suoi utilizzatori. Il futuro di ChatGPT, e forse dell'intero settore dell'intelligenza artificiale conversazionale, dipenderà anche da questo.


