La Juventus conquista la vittoria contro il Pafos per 2-0 in Champions League, ma la prestazione lascia ancora ampi margini di miglioramento. Nonostante i tre punti incamerati, permangono dubbi sulla solidità e sull'efficacia del gioco espresso dalla squadra di Spalletti. L'allenatore, arrivato in corsa, è ancora alla ricerca della formula ideale per far rendere al meglio il potenziale dei suoi giocatori.
Se, come ammesso dallo stesso Spalletti, l'approccio tattico nel primo tempo contro il Napoli era stato completamente errato, anche i primi 45 minuti della sfida contro i ciprioti del Pafos hanno destato qualche perplessità. L'obiettivo era quello di superare il muro difensivo avversario schierando una formazione che potesse garantire qualità a centrocampo e una costante superiorità sulle fasce. Tuttavia, in fase di costruzione del gioco, le combinazioni tra Kalulu, Koopmeiners, McKennie, Cambiaso, Zhegrova e Yildiz, supportati da Miretti, non hanno prodotto i risultati sperati. I due mediani, Miretti e Locatelli, non sono riusciti a dare un contributo significativo né in fase di impostazione, né in fase di interdizione. Nonostante l'atteggiamento teoricamente offensivo e l'immediato pressing dopo la perdita del pallone, la Juve ha faticato a creare occasioni concrete, concedendo al Pafos la possibilità di rendersi pericoloso in contropiede.
Nella ripresa, l'ingresso di Conceiçao al posto di Zhegrova ha dato una scossa all'attacco bianconero, sebbene David non sia riuscito a incidere come ci si aspetterebbe da un attaccante del suo calibro. La svolta decisiva è arrivata con il passaggio al 4-2-3-1, grazie all'inserimento di Openda per Locatelli. Con Kelly e Kalulu centrali, McKennie e Cambiaso incursori, Koopmeiners e Miretti (poi sostituito da Thuram) a presidiare la mediana, e Conceiçao, Openda e Yildiz a supporto di David, la Juventus ha trovato maggiore fluidità e imprevedibilità. Proprio da una combinazione tra i due esterni è nato il gol del vantaggio, seguito poco dopo dalla rete di Yildiz, che ha sbloccato David.
Nonostante la vittoria, restano ancora molte incognite da risolvere. Spalletti, arrivato da poco, è ancora alla ricerca della formazione ideale e dei principi di gioco che questa squadra può esprimere al meglio. La sensazione è che il tecnico stia cercando di capire come valorizzare al meglio le caratteristiche dei singoli giocatori e come amalgamare il gruppo per ottenere risultati più convincenti. Per un allenatore che punta molto sul gioco e sull'organizzazione tattica, questa fase di transizione rappresenta una sfida non da poco.
La vittoria contro il Pafos rappresenta un passo avanti, ma la Juventus dovrà lavorare sodo per trovare maggiore solidità e continuità nel gioco. Il potenziale c'è, ma è necessario trovare la giusta alchimia per esprimerlo pienamente. Spalletti dovrà essere bravo a individuare le soluzioni tattiche più adatte e a motivare i giocatori a dare il massimo in ogni partita. Il cammino è ancora lungo e tortuoso, ma la Juventus ha tutte le carte in regola per raggiungere i propri obiettivi.
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