Si parte dal tocco di mani di Marin Pongracic in Fiorentina-Como, giudicato non punibile: “C’è un check molto veloce del VAR, come veloce e corretta la valutazione in campo. È un tocco non punibile, si sta preparando all’impatto col terreno. Conta di più l’attitudine e la posizione del braccio, che è verticale e in posizione congrua”.
Si passa poi all’altro mani, anche in questo caso giudicato non punibile già da Fourneau in campo, di Pawel Dawidowicz in Hellas Verona-Milan: “Molto ben posizionato l’arbitro, che valuta dal campo la fattispecie e il VAR conferma. Dawidowicz affronta Leao, il tocco di mano è non punibile, è in posizione congrua e non rigore. Non si può definire a priori un’apertura in termini di gradi, quel che conta è l’attitudine”. Si chiude con il rosso a Giovanni Leoni in Parma-Roma: “Qui Chiffi è stato bravo a valutare l’intervento come Dogso, sbaglia la zona geografica che viene corretta dal VAR: il cartellino da giallo diventa rosso, la sanzione da rigore a punizione”.