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La competizione nel campo dell'intelligenza artificiale (IA) si fa sempre più intensa, con Google, Meta e Microsoft che negli ultimi mesi hanno investito complessivamente quasi 80 miliardi di dollari in infrastrutture dedicate. Questa spesa massiccia, sebbene motivata dalla volontà di dominare il mercato, sta generando preoccupazioni tra gli investitori, che temono una crescita incontrollata dei capitolati di spesa e il rischio di una nuova bolla speculativa.
Come ha osservato Dec Mullarkey, gestore di SLC Management (con 300 miliardi di dollari in gestione), "la volontà di conquistare la leadership del mercato potrebbe portare a spese eccessive. La storia è piena di esempi di boom tecnologici che alla fine hanno lasciato i primi investitori in perdita". Questa affermazione evidenzia un timore diffuso nel mercato: che la corsa all'IA possa portare a investimenti irrazionali e a una sopravvalutazione delle potenzialità a breve termine di questa tecnologia.
Le reazioni del mercato sono state contrastanti. Le azioni di Alphabet, la società madre di Google, sono aumentate di quasi il 7% grazie a ricavi trimestrali record (oltre 100 miliardi di dollari) e all'annuncio di un aumento degli investimenti nel 2025 fino a 93 miliardi di dollari. Questo aumento di fiducia è legato alla percezione che Google stia capitalizzando in modo efficace i propri investimenti in IA, generando risultati tangibili in termini di ricavi e crescita della base utenti.
Al contrario, le azioni di Meta sono crollate di quasi il 9%, in seguito alla comunicazione di un significativo incremento della spesa in IA, che potrebbe superare i 100 miliardi di dollari il prossimo anno. Anche Microsoft ha subito un calo del 4%, nonostante i risultati superiori alle aspettative in termini di utili e una crescita del 39% nella divisione cloud Azure. Queste reazioni negative evidenziano la preoccupazione degli investitori per la capacità di Meta e Microsoft di tradurre gli investimenti in IA in un ritorno economico adeguato nel breve termine.
Microsoft ha comunicato che le spese in conto capitale per il terzo trimestre hanno raggiunto i 35 miliardi di dollari, un aumento del 74% rispetto all'anno precedente e 5 miliardi di dollari in più rispetto a quanto previsto. Il CEO Satya Nadella ha dichiarato che Microsoft sta costruendo un'infrastruttura cloud "di scala planetaria" e prevede di raddoppiare la sua presenza nei data center nei prossimi due anni. Gli investimenti per il prossimo anno dovrebbero raggiungere i 140 miliardi di dollari. Questi dati confermano l'impegno di Microsoft nel settore dell'IA e la sua determinazione a competere con Google e Meta per la leadership del mercato.
Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha rivelato che il numero di utenti del principale prodotto IA dell'azienda, Gemini, ha raggiunto i 650 milioni al mese, rispetto ai 450 milioni di luglio. Tuttavia, questa cifra è ancora lontana dagli 800 milioni di utenti settimanali di ChatGPT. Pichai ha aggiunto che la crescita della divisione cloud "è stata trainata da prodotti aziendali basati sull'IA, che generano miliardi di ricavi trimestrali", e che il portafoglio ordini per servizi di calcolo ammonta a 155 miliardi di dollari. Un aumento del 15% dei ricavi pubblicitari derivanti dalle ricerche ha contribuito a dissipare i timori che l'IA stia soppiantando la ricerca tradizionale. Questi risultati positivi confermano la validità della strategia di Google nel campo dell'IA e la sua capacità di generare valore economico da questa tecnologia.
Nonostante una crescita del fatturato trimestrale del 26% (51,2 miliardi di dollari), il mercato non ha reagito positivamente ai dati di Meta, poiché gli investitori sono preoccupati per le ingenti spese della società, che non sono riuscite a colmare il divario con i concorrenti nella corsa all'IA. Le spese in conto capitale di Meta potrebbero raggiungere i 72 miliardi di dollari entro la fine dell'anno, e la crescita della spesa nel 2026 potrebbe superare le precedenti previsioni di 105 miliardi di dollari. Gli investitori sono delusi dall'aumento della spesa in ricerca e sviluppo, che rappresenta il 30% del fatturato, il livello più alto degli ultimi due anni. Il margine operativo della società è sceso di 3 punti percentuali, attestandosi al 40%. La strategia di Meta nel campo dell'IA è oggetto di dibattito, con alcuni che mettono in discussione la sua capacità di generare un ritorno significativo sull'investimento nel breve termine. Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha ribadito l'importanza dell'IA per il futuro dell'azienda, ma ha anche riconosciuto che i risultati potrebbero non essere immediati.
Secondo gli investitori, le spese di Meta stanno crescendo più velocemente del fatturato: nel 2026 è prevista una crescita del fatturato del 18%, a fronte di un aumento della spesa del 35%. La società ha ammesso che i suoi sforzi nel campo dell'IA difficilmente genereranno profitti significativi quest'anno o il prossimo. Gli investitori temono che la volontà di dominare il settore dell'IA avanzata non sia rilevante per il core business di Meta, nonostante le affermazioni dell'azienda secondo cui potrebbe migliorare il ranking e le raccomandazioni degli annunci pubblicitari.
È fondamentale che le aziende del settore tecnologico, come Meta, trovino un equilibrio tra gli investimenti in nuove tecnologie come l'IA e la necessità di mantenere una solida performance finanziaria. La sfida per Meta è dimostrare agli investitori che i suoi investimenti in IA porteranno a risultati concreti e a una crescita sostenibile nel lungo termine.
Secondo Brian Wieser, analista della società di consulenza Madison and Wall, Google e Microsoft "stanno facendo molto di più dal punto di vista tecnologico. In realtà, il business di Meta è la vendita di pubblicità". Mullarkey ritiene che la diversa reazione ai piani delle aziende "sottolinei quanto gli investitori siano sensibili alla velocità con cui lo sviluppo delle tecnologie di IA può generare entrate". Questa sensibilità riflette la crescente consapevolezza dei rischi e delle opportunità associati all'IA, e la necessità di una strategia oculata e sostenibile per sfruttarne appieno il potenziale.
In conclusione, la corsa all'IA rappresenta una sfida complessa per le Big Tech, che devono bilanciare gli investimenti in innovazione con la necessità di mantenere una solida performance finanziaria e di generare valore per gli azionisti. Il mercato osserva attentamente le strategie di Google, Meta e Microsoft, valutando la loro capacità di trasformare gli investimenti in IA in un vantaggio competitivo duraturo.
