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Una svolta epocale scuote il mondo del Play Market di Google. Per la prima volta dalla sua nascita, quando si chiamava ancora Android Market, Google è stata costretta a modificare il funzionamento del suo negozio di app non per sua volontà, ma in seguito a una decisione del tribunale. Questa decisione è arrivata dopo che Google ha perso una causa antitrust intentata da Epic Games nel 2020, a causa del rifiuto di Google di consentire il pagamento di contenuti in-game di Fortnite tramite sistemi di pagamento di terze parti.
Secondo quanto riportato nelle pagine di supporto di Google, gli sviluppatori di app negli Stati Uniti possono ora utilizzare sistemi di pagamento esterni, evitando completamente le commissioni di Google, che possono raggiungere il 30%. Inoltre, è loro permesso indirizzare gli utenti a risorse esterne per scaricare app ed effettuare pagamenti. Come sottolinea Ars Technica, queste modifiche si applicano solo alla versione americana del negozio, poiché la decisione è stata emessa da un tribunale distrettuale degli Stati Uniti, la cui giurisdizione è limitata al territorio nazionale.
Il termine di validità dell'ordinanza del giudice James Donato è fissato al 1 novembre 2027. Tuttavia, Google sottolinea che rispetterà l'ordinanza "solo finché rimarrà in vigore" e continuerà a contestare la decisione. Recentemente, l'azienda ha presentato una mozione alla Corte Suprema degli Stati Uniti chiedendo di riesaminare completamente il caso, dopo che il tribunale si è rifiutato di sospendere l'esecuzione dell'ordinanza. Se l'appello venisse accolto, le modifiche attuali potrebbero essere annullate.
La prossima fase dell'esecuzione della sentenza, prevista per luglio 2026, richiederà a Google misure tecnicamente complesse, come la fornitura di un mirror del catalogo del Play Market a negozi di app di terze parti e la loro distribuzione tramite Google Play stesso. Tuttavia, anche se la decisione attuale dovesse rimanere in vigore, Google prevede di rafforzare il controllo sull'ecosistema Android attraverso un sistema di verifica degli sviluppatori. Si prevede che nei prossimi anni le app provenienti da autori non verificati non potranno essere installate su dispositivi Android certificati, indipendentemente dalla fonte di download. Secondo l'azienda, questa misura mira a garantire la sicurezza degli utenti.
Questa mossa rappresenta un cambiamento significativo nel panorama della distribuzione di app, aprendo potenzialmente nuove opportunità per gli sviluppatori e offrendo maggiore flessibilità ai consumatori. Tuttavia, la battaglia legale è tutt'altro che conclusa, e il futuro del Play Market rimane incerto. Resta da vedere se Google riuscirà a ribaltare la decisione in appello o se sarà costretta ad accettare un nuovo modello di business più aperto e concorrenziale.
L'evoluzione del caso Epic Games contro Google potrebbe avere ripercussioni significative sull'intero settore delle app, influenzando le politiche di altri store digitali e aprendo la strada a nuove regolamentazioni in materia di concorrenza e tutela dei consumatori. Sarà fondamentale seguire attentamente gli sviluppi futuri per comprendere appieno l'impatto di questa vicenda sul futuro dell'ecosistema Android e del mercato delle app in generale.
