Prima di procedere
Fonti interne alla Casa Bianca riportano che il presidente Donald Trump ha deciso di estendere, per la terza volta, la scadenza entro la quale TikTok dovrà modificare la proprietà per continuare a operare negli Stati Uniti. Il social network di successo, noto per i suoi brevi video, è di proprietà della società cinese ByteDance. La preoccupazione principale, sollevata da Trump e dal suo team, risiede nella questione della sicurezza nazionale, particolarmente per quanto riguarda i dati degli utenti americani.
La nuova proroga di 90 giorni, che vedrà la prossima scadenza collocata nella seconda metà di settembre, è stata confermata anche dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Trump e i suoi consiglieri sperano di arrivare a un accordo che possa assicurare una maggiore protezione dei dati rispetto a quanto attualmente garantito da ByteDance, una società che molti considerano troppo legata al Partito Comunista Cinese.
Tuttavia, la decisione non si basa su una solida base legale. Infatti, la legge approvata dal Congresso statunitense prevede solo due percorsi per TikTok: la cessione o il divieto d'uso negli Stati Uniti. Alcuni repubblicani, infatti, non vedono di buon occhio i continui rinvii di Trump, ritenendo che una soluzione intermedia sia insostenibile e chiedendo che nessun dato degli americani sia sotto il controllo cinese. Il senatore repubblicano Hawley, ad esempio, è stato chiaro nel chiedere un divieto completo per TikTok, considerando le soluzioni temporanee inefficaci e non sostenibili a lungo termine.
Attualmente, non sembrano esserci trattative concrete per il trasferimento di TikTok a un'altra società non cinese. In passato, si era assistito a discussioni con un consorzio guidato da Oracle, ma l'accordo è sfumato, in parte a causa delle tensioni commerciali esacerbate dai dazi imposti alla Cina dall'amministrazione Trump. Inoltre, ByteDance ha finora mostrato riluttanza a cedere l'algoritmo che è il cuore del funzionamento di TikTok, un asset strategico per mantenere la competitività del social.
Questa proroga arriva in un momento in cui le relazioni tra Stati Uniti e Cina sono particolarmente tese, complicando ulteriormente il contesto in cui si cerca una risoluzione. La questione di TikTok non riguarda soltanto i dati e la privacy, ma si inserisce in uno schema più ampio di competizione tecnologica e strategica tra le due potenze mondiali.
Intanto, negli Stati Uniti cresce l'attenzione dei media e del pubblico su come il futuro di TikTok si risolverà, e su cosa significherà questo per i milioni di utenti americani che quotidianamente utilizzano la piattaforma per intrattenimento, espressione personale e promozione professionale. La prossima scadenza di settembre potrebbe segnare un punto cruciale non solo per TikTok ma anche per la politica tecnologica e commerciale globale.
