La decisione di Louis Thomas Buffon, figlio del celebre portiere Gigi Buffon e della modella Alena Seredova, di rappresentare la nazionale della Repubblica Ceca, paese d'origine della madre, anziché quella italiana ha sollevato alcune polemiche. Dopo che Gigi Buffon ha dichiarato di aver lasciato totale libertà al figlio nella sua scelta, Alena ha condiviso le sue riflessioni in un'intervista a La Stampa. "Sono estremamente orgogliosa di mio figlio, ma riconosco che questo argomento può generare discussioni accese, e non desidero né creare né alimentare controversie", ha affermato.
"Libero di decidere"
Alena ha espresso la sua gioia per la convocazione di Louis, sottolineando che gioca a calcio da quando era bambino. Ha rivelato che alcuni mesi fa era stata contattata direttamente dai rappresentanti della Federcalcio ceca, che stavano monitorando diversi giovani con doppia cittadinanza, inclusi il figlio e altri prospetti. "Ho scelto di non anticipare nulla per evitare false aspettative, fino a quando non ho ricevuto la comunicazione ufficiale dall'AC Pisa", ha spiegato.
La Seredova ha poi aggiunto che Louis ha discusso della sua scelta con entrambi i genitori. "L'ho lasciato libero di decidere, anche se segretamente speravo che would accettasse, considerando questa opportunità come un traguardo significativo per i sacrifici che sta facendo, un vero e proprio coronamento di questi primi passi nella sua carriera calcistica".
Riguardo al cognome Buffon, Alena ha sottolineato il peso che porta: "Louis, come suo fratello David di 15 anni, è consapevole delle sfide che deve affrontare. L'aspettativa è alta e dovrà dimostrare di meritare ogni opportunità che riceve". Ha sottolineato l'importanza dell'impegno per emergere nel mondo del calcio, evidenziando che il cognome Buffon implica un'attenzione maggiore e aspettative elevate.
In merito alle reazioni negative sui social media, Alena ha commentato: "Essere etichettato come 'raccomandato' è spiacevole e il linciaggio mediatico su un ragazzo così giovane è ingiusto. Ho consigliato a Louis di non farsi influenzare, evitando di leggere commenti cattivi, poiché tali parole possono generare un peso emotivo difficile da gestire".
Infine, Seredova ha rivelato di non aver mai considerato di dare un doppio cognome ai suoi figli. "Ho vissuto personalmente le difficoltà burocratiche in passato, dimostrando che ero la madre dei miei figli con un cognome dell'Est. La burocrazia può trasformarsi in un ostacolo piuttosto che un aiuto per loro", ha concluso, evidenziando le complicazioni associate ai nomi e ai documenti legali.
Fonte: corrieredellosport.it