Gennaro Gattuso è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana, iniziando il suo mandato con un volo di linea Ryanair da Malaga a Roma Fiumicino. Succede a Luciano Spalletti, il cui esonero segna uno degli avvicendamenti più significativi dello scenario calcistico italiano. Questo nuovo capitolo della carriera di Gattuso è una sorta di simmetria storica, considerando che fu proprio Spalletti a rilevare il suo posto sulla panchina del Napoli nell'estate del 2021.
Con un cammino verso il Mondiale 2026 considerevolmente complicato dalla sconfitta per 3-0 in Norvegia, Gattuso si ritrova ad affrontare una sfida impegnativa. Alle 11:00 di oggi, sarà presentato ufficialmente alla stampa nella sala convegni dell'Hotel Parco dei Principi di Roma. Al suo fianco ci saranno il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, e il capo delegazione azzurra, Gigi Buffon.
Quella di Gattuso è una lunga storia in azzurro, iniziata nel 1995 quando partecipò agli Europei Under 18 in Grecia. Con 74 presenze in Nazionale maggiore, Gattuso ha vissuto momenti storici, tra cui il suo esordio del novembre 2000 contro la Svezia sotto la guida di Dino Zoff e il celebre gol partito dai suoi piedi contro l'Inghilterra.
Nel corso della sua carriera, ha collezionato un palmares invidiabile: dal debutto al Mondiale 2002 fino a diventare una colonna portante durante il Mondiale 2006, in cui l'Italia trionfò. Con Marcello Lippi in panchina, Gattuso fu un protagonista cruciale, mentre sotto Roberto Donadoni, ha indossato per la prima volta la fascia di capitano nella Confederation Cup del 2009.
La sua carriera azzurra terminò in una delle partite più amare, quella contro la Slovacchia nei Mondiali 2010. Già allora, all'età di 33 anni, Gattuso aveva espresso il desiderio di ritirarsi, sottolineando la necessità di lasciare spazio a nuove leve con 'più benzina' nel serbatoio. Durante una conferenza stampa dichiarò: "Il mio sogno è un giorno fare un Mondiale da ct azzurro". Oggi, 15 anni dopo quelle parole, Gattuso ha l'opportunità di realizzare quel sogno.
Il suo contratto prevede enormi incentivi, dettati dal successo dell'Italia nella corsa al Mondiale, creando una cornice di motivazione per lui e per l'intero team. Nonostante le iniziali reazioni dei fan - miste tra scetticismo e speranza - il supporto verso Gattuso cresce, confortato dai ricordi delle sue gesta sul campo.
Il nuovo ct porta con sé una filosofia che unisce cuore e strategia, mentre tenta di rigenerare uno spirito di squadra che possa navigare nei mari talvolta burrascosi del calcio internazionale. Questa nomina segna non solo un nuovo inizio per la Nazionale, ma rende omaggio alla dedizione di Gattuso, un uomo conosciuto per la sua grinta irresistibile, sia come giocatore che come allenatore.
Con tutte le sfide che attendono l'Italia verso il Mondiale del 2026, sarà interessante seguire come Gattuso imprimerà il suo carattere alla squadra, sperando di restituire agli Azzurri la gloria di un tempo.