La sconfitta dell'Inter contro il Liverpool continua a generare ondate di polemiche, con il focus puntato sulla direzione di gara del direttore tedesco Felix Zwayer e, in particolare, sull'intervento del VAR Soren Storks, considerato decisivo per la concessione del rigore a seguito del contatto tra Bastoni e Wirtz. L'UEFA stessa sembra aver espresso perplessità riguardo all'episodio, auspicando una valutazione diretta sul campo da parte dell'arbitro. Nelle ore successive alla partita, sono riemersi dettagli inquietanti sul passato di Zwayer, segnato da una squalifica per il suo coinvolgimento in partite truccate, un episodio che continua a suscitare dibattiti tra tifosi e addetti ai lavori.
Nel lontano 2004, quando Zwayer era un giovane guardalinee nelle serie minori tedesche, fu coinvolto nello scandalo che ha visto protagonista l'arbitro Robert Hoyzer. Secondo le ricostruzioni, il 30 maggio 2004, in occasione della partita Wuppertaler-Werder Brema 2, Zwayer ricevette una somma di 300 euro da Hoyzer con l'obiettivo di favorire una delle due squadre. Pur avendo contribuito in seguito a smascherare il collega, evitando così la radiazione, Zwayer fu comunque sanzionato dalla Federcalcio tedesca con una squalifica di sei mesi per non aver denunciato immediatamente l'illecito. Questa macchia indelebile è riemersa pubblicamente solo diversi anni dopo, come riportato dalla Gazzetta dello Sport.
Nonostante la successiva riabilitazione e l'affermazione a livello internazionale, la figura di Zwayer è rimasta oggetto di controversie anche in Germania. Un precedente particolarmente significativo risale al 2021, in seguito a un "Der Klassiker" tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco, deciso da episodi considerati dubbi. In quell'occasione, Jude Bellingham, all'epoca giocatore del Dortmund, criticò aspramente l'arbitro davanti alle telecamere, pronunciando una frase diventata celebre: "Cosa vi aspettate se per la partita più importante del campionato viene designato un arbitro condannato per calcioscommesse?".
Oltre alle critiche rivolte a Zwayer per la presunta mancanza di autorevolezza dimostrata a San Siro, anche il suo assistente VAR, Soren Storks, è finito nel mirino delle polemiche. Proprio Storks aveva richiamato l'arbitro al monitor per valutare il contatto, giudicato da molti leggero, su Wirtz, con tanto di simulazione accentuata criticata anche da Chivu. Tuttavia, non è la prima volta che Storks si trova al centro di contestazioni riguardanti squadre italiane. Era lui al VAR durante il match Porto-Roma dello scorso febbraio, che aveva suscitato l'ira di Claudio Ranieri, e sempre lui, in qualità di AVAR, durante Juventus-PSV, quando i bianconeri avevano reclamato senza successo un rigore non concesso.
La vicenda solleva interrogativi sull'opportunità di affidare gare di tale importanza a figure arbitrali il cui passato è segnato da episodi controversi. Sebbene Zwayer abbia scontato la sua squalifica e sia stato riabilitato, il peso di quel precedente sembra inevitabilmente influenzare la percezione delle sue decisioni, alimentando sospetti e polemiche. Resta da vedere se le critiche mosse nei confronti dell'arbitro tedesco avranno conseguenze a livello disciplinare o se si limiteranno a infiammare il dibattito sportivo.
Al di là del singolo episodio, la questione ripropone il tema della trasparenza e dell'integrità nel mondo del calcio, con la necessità di garantire che le decisioni arbitrali siano sempre imparziali e scevre da qualsiasi influenza esterna. L'utilizzo della tecnologia VAR, pur rappresentando un passo avanti, non sembra essere sufficiente a dirimere ogni dubbio e a placare le polemiche, evidenziando la persistente importanza del fattore umano e della sua integrità nel determinare l'esito delle partite.
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