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Dani Pedrosa, ex pilota di punta della Honda nel campionato mondiale di MotoGP, continua a giocare un ruolo cruciale nel mondo delle due ruote come collaudatore e sviluppatore per la KTM. Dal suo ritiro nel 2018, il catalano è stato fondamentale per lo sviluppo della moto RC16, contribuendo al progresso della casa KTM nel campionato.
Durante la sua carriera di 13 anni nella classe regina, Pedrosa ha dimostrato di essere uno dei migliori piloti del suo tempo con 31 vittorie, altrettante pole position e un totale di 112 podi. Tuttavia, nonostante il suo straordinario successo, l'unica cosa che gli è mancato è stato il titolo del campionato del mondo nella classe MotoGP, essendosi classificato secondo per tre volte.
Pedrosa debutta in MotoGP nel 2006, emergendo rapidamente come uno dei protagonisti principali. Ben presto, fu etichettato come l'"anti-Rossi", mentre affrontava una concorrenza feroce nel paddock, inclusi giganti del calibro di Valentino Rossi, Casey Stoner, Jorge Lorenzo e più tardi Marc Marquez. Questi piloti d'élite furono battezzati dai fan come i 'Fantastici 5', sinonimo di talento, carisma e successi imbattibili.
In occasione di un recente podcast condotto da Andrea Migno, Pedrosa ha condiviso ricordi chiave e rivelazioni sorprendenti sulla sua esperienza in MotoGP, mettendo in luce i tratti distintivi dei suoi principali rivali.
Secondo lui, Valentino Rossi ha portato un'aura straordinaria che ha trasformato il mondo delle corse. Pedrosa ha descritto come, nonostante il rispetto reciproco, correre contro Rossi non significasse solo competere in pista ma anche affrontarlo fuori, grazie al suo carisma in grado di influenzare l'intero paddock.
Riguardo a Jorge Lorenzo, Pedrosa ha riconosciuto il suo talento naturale e la sua dedizione incessante a migliorare costantemente. Ha elogiato Lorenzo per il suo progresso e perfezionamento delle abilità, come affrontare le curve e la frenata, che lo hanno reso un avversario formidabile nei gran premi. La loro rivalità risale ai tempi delle categorie minori, creando un rapporto complesso ma ricco di stima reciproca.
Su Casey Stoner, Dani ha espresso la sua ammirazione per l'istinto unico e inimitabile dell'australiano. Anche quando altri pilots apparivano incredibili, Pedrosa sapeva che, con dedizione, poteva emularli. Tuttavia, Stoner vedeva e faceva cose che lo spagnolo ammette di non poter replicare. La sua capacità di esplorare le piste senza premeditazione alcuna, come se le conoscesse già perfettamente, è stata una delle qualità che lo hanno reso leggendario.
Infine, Pedrosa ha discusso di Marc Marquez, con cui ha condiviso il box per sei stagioni in HRC. Marquez possiede la rara abilità di eseguire azioni straordinarie durante la gara, continuando a perfezionarsi senza sacrificare i suoi punti di forza principali. Pedrosa ha riconosciuto in lui la stessa scintilla che aveva visto in Stoner, una capacità quasi soprannaturale di elevare la sua performance in ogni dettaglio della guida.
L'analisi di Pedrosa dei 'Fantastici 5' non solo illumina le loro carriere individuali, ma sottolinea anche i vari percorsi che portano alla grandezza nel mondo delle corse. Tra sfide personali e professionali, ognuno di questi piloti ha inciso il proprio nome nella storia della MotoGP, ispirando generazioni future a sfidare i limiti del possibile.
