Telegram bloccato temporaneamente in Malesia: La disputa si intensifica

Telegram bloccato temporaneamente in Malesia: La disputa si intensifica

Il rifiuto di Telegram di collaborare con le autorità malesi porta al blocco momentaneo della piattaforma di messaggistica

Il Tribunale Superiore della Malesia ha emesso un blocco temporaneo nei confronti del popolare servizio di messaggistica Telegram dopo aver esaminato un reclamo presentato dalla Commissione per le Comunicazioni e il Multimediale del paese. La decisione è stata presa a causa di problemi legati a due canali di Telegram che, secondo le autorità, avrebbero pubblicato contenuti in violazione della legge sulle comunicazioni e sul multimediale. Tali contenuti sono stati ritenuti idonei a "minare la fiducia negli istituti governativi e influire sulla pace sociale".

Le autorità malesi hanno sottolineato l'importanza della responsabilità delle piattaforme social riguardo ai contenuti pubblicati dagli utenti. Si tratta del primo caso del genere nel paese, in particolare considerando che Telegram è un servizio applicativo con una licenza specifica. Questo ha sollevato ulteriori dibattiti su come le piattaforme social debbano gestire la supervisione dei contenuti in collaborazione con i governi nazionali.

Fahmi Fadzil, Ministro delle Comunicazioni e delle Tecnologie Digitali della Malesia, aveva già espresso nel 2023 la sua preoccupazione per il rifiuto di Telegram di collaborare con le autorità locali. Fadzil ha riferito che il ministero ha ricevuto numerose lamentele sull'uso improprio della piattaforma, che include atti di frode, diffusione di pornografia e traffico di droga.

Nel corso degli anni, Telegram è stata bloccata in diversi paesi per ragioni simili. Ad esempio, a maggio 2023, le autorità del Vietnam hanno ordinato ai fornitori di servizi locali di bloccare Telegram dopo che l'azienda ha rifiutato di collaborare con il governo per indagare su violazioni commesse dagli utenti. Secondo la polizia vietnamita, il 68% dei 9,6 mila canali e gruppi su Telegram nel paese erano coinvolti in attività illegali, tra cui frodi, spaccio di droga e "casi presumibilmente legati al terrorismo".

Queste situazioni mettono in evidenza una problematica importante e complessa all'incrocio tra diritti digitali e sovranità nazionale, sollevando questioni su dove le piattaforme di comunicazione traccino il confine tra rispetto delle normative locali e tutela delle libertà individuali degli utenti. La disputa con la Malesia potrebbe rappresentare un precedente significativo per altre nazioni che affrontano sfide simili con le app di messaggistica e le piattaforme social.

Con la crescente proliferazione delle tecnologie digitali e l'aumento delle piattaforme di comunicazione, è fondamentale che governi e aziende tecnologiche trovino un equilibrio tra sicurezza nazionale, rispetto della legge e protezione dei diritti individuali degli utenti. Questo caso in Malesia potrebbe essere un punto di partenza per una nuova era di dialogo e collaborazione tra le parti interessate.

Pubblicato Giovedì, 19 Giugno 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 19 Giugno 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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