Allarme cloni ChatGPT: Nuova minaccia per i tuoi dati personali!

Un falso "ChatGPT Atlas browser" inganna gli utenti, rubando password e credenziali. Scopri come proteggerti!

Allarme cloni ChatGPT: Nuova minaccia per i tuoi dati personali!

Un nuovo pericolo si aggira nel mondo dell'intelligenza artificiale: un clone di ChatGPT Atlas è stato scoperto mentre mira a sottrarre dati sensibili agli utenti. L'allarme è stato lanciato dai ricercatori di Fable, che hanno individuato una sofisticata campagna pubblicitaria progettata per intercettare gli utenti meno esperti attraverso annunci ingannevoli nei risultati di ricerca. L'obiettivo? Sfruttare la familiarità e la fiducia che molti ripongono nei primi risultati visualizzati, spesso associati a una maggiore affidabilità.

La truffa, pur non facendo leva su tecniche particolarmente avanzate, si basa sulla capacità di convincere l'utente della sua autenticità. Un elemento chiave di questo inganno è l'infrastruttura utilizzata: il sito web che ospita il download del falso ChatGPT Atlas è ospitato su Google Sites, una piattaforma che, grazie alla sua associazione con il marchio Google, trasmette un senso di sicurezza e legittimità. In realtà, chiunque può clonare una pagina web esistente utilizzando strumenti come v0.dev e trasferirne una copia quasi identica su un dominio dall'aspetto credibile. Layout, colori, testi, loghi: ogni dettaglio è riprodotto con una fedeltà tale da ingannare anche l'utente più attento.

Le prime incongruenze emergono durante il processo di download, ma non sono sempre evidenti. Invece di offrire il tradizionale pacchetto di installazione, il sito invita l'utente a copiare e incollare una stringa di comando nel terminale del proprio computer. Questo metodo, che risulterebbe immediatamente sospetto a chiunque abbia una conoscenza di base dell'informatica, potrebbe apparire come una semplice procedura tecnica richiesta dal programma a un utente meno esperto. Il codice fornito è in realtà un comando che decodifica una stringa in base64 e la esegue tramite curl e bash. Una volta avviato, il sistema richiede la password di amministratore, un dettaglio che compromette completamente la sicurezza del sistema. Inserendo la password, l'utente concede al malware privilegi da superutente, permettendogli di installare in pochi istanti un payload secondario in grado di accedere ai dati sensibili. L'obiettivo finale è chiaro: sottrarre password salvate nel browser, credenziali di account e qualsiasi informazione utile a violare ulteriormente la sicurezza del dispositivo.

Questo metodo ricorda da vicino gli attacchi noti come "ClickFix", che si basano su istruzioni apparentemente innocue che l'utente esegue volontariamente, senza rendersi conto delle conseguenze. Tutto si basa sulla fiducia riposta in ciò che appare professionale, ordinato e presente nei motori di ricerca con una veste "ufficiale". Ed è proprio questa dinamica psicologica, più che la sofisticazione tecnica, a rendere efficace questa operazione di inganno. La facilità con cui si può cadere in questa trappola è amplificata dalla crescente familiarità con gli strumenti di intelligenza artificiale e dalla diffusa convinzione che i risultati di ricerca più in alto siano sempre affidabili.

Gli esperti sottolineano come questo caso sia un'ulteriore dimostrazione di come le tattiche di ingegneria sociale rimangano una delle minacce più serie per la sicurezza online. La regola fondamentale da ricordare è semplice: nessun software legittimo richiede l'esecuzione di comandi da terminale per un'installazione di base. Prima di qualsiasi altra cosa, è essenziale controllare sempre il dominio del sito web e diffidare degli annunci che compaiono in cima ai risultati di ricerca. In un'era in cui l'intelligenza artificiale è sempre più presente nella nostra vita quotidiana, è fondamentale sviluppare un sano scetticismo e una maggiore consapevolezza dei rischi che si celano dietro l'angolo.

La proliferazione di cloni e imitazioni di strumenti basati sull'AI come ChatGPT Atlas rappresenta una sfida crescente per la sicurezza informatica. Gli utenti devono essere particolarmente cauti e adottare misure di protezione adeguate per difendersi da queste minacce. Ciò include l'utilizzo di password complesse e univoche per ogni account, l'attivazione dell'autenticazione a due fattori quando disponibile, e l'aggiornamento costante del software di sicurezza. Inoltre, è fondamentale diffidare di richieste insolite o sospette, soprattutto se provenienti da fonti sconosciute. La consapevolezza e la prudenza rimangono le armi più efficaci per proteggere i propri dati personali nell'era dell'intelligenza artificiale.

In conclusione, la vicenda del clone di ChatGPT Atlas ci ricorda che la sicurezza online è una responsabilità condivisa. Gli sviluppatori di software e le aziende tecnologiche devono impegnarsi a proteggere i propri utenti da frodi e attacchi informatici, mentre gli utenti devono essere proattivi nella protezione dei propri dati. Solo attraverso un approccio collaborativo e una maggiore consapevolezza dei rischi possiamo contrastare efficacemente le minacce sempre più sofisticate che si aggirano nel mondo digitale. La prudenza e la verifica delle fonti sono, quindi, le prime difese da adottare per navigare in sicurezza nel complesso panorama dell'intelligenza artificiale e del web.

Pubblicato Mercoledì, 10 Dicembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 10 Dicembre 2025

Marco P.

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Editore professionista appassionato di sport come calcio, padel, tennis e tanto altro. Sarò il vostro aggiornamento quotidiano sulle nuove release di giochi nel mondo delle slot machine da casino sia fisico che online e inoltre, anche cronista sportivo.


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