Il caso dei licenziamenti in Rockstar Games, la celebre casa di sviluppo dietro al prossimo Grand Theft Auto VI (GTA 6), ha raggiunto i vertici della politica inglese, suscitando preoccupazione e richieste di chiarimenti da parte del Primo Ministro Keir Starmer. La vicenda, che riguarda il licenziamento di 31 dipendenti nelle sedi di Regno Unito e Canada, è stata sollevata a seguito delle accuse di repressione sindacale mosse dall'Independent Workers' Union of Great Britain (IWGB).
L'azienda è accusata di aver orchestrato i licenziamenti per scoraggiare la sindacalizzazione tra i propri dipendenti, inviando un messaggio chiaro a chiunque volesse intraprendere azioni simili. Take-Two, la società madre di Rockstar Games, ha giustificato i licenziamenti con presunte cattive condotte dei dipendenti coinvolti, ma l'IWGB contesta fermamente questa versione, parlando di un attacco diretto ai diritti dei lavoratori.
La questione è stata portata all'attenzione del Primo Ministro Starmer dal deputato del Partito Laburista Chris Murray, il quale ha espresso le preoccupazioni dei suoi elettori in merito al rispetto delle leggi sul lavoro da parte di Rockstar Games. Murray ha dichiarato di non aver ricevuto rassicurazioni adeguate durante un incontro con i rappresentanti dell'azienda e di temere possibili pratiche antisindacali.
Incalzato sulla questione, il Primo Ministro ha definito il caso "profondamente preoccupante", sottolineando il diritto di ogni lavoratore di aderire a un sindacato senza subire conseguenze ingiuste. Starmer ha assicurato che i suoi ministri esamineranno attentamente il caso specifico sollevato dal deputato e lo terranno aggiornato sugli sviluppi. La risposta del Primo Ministro segna un punto di svolta nella vicenda, portando la questione dei diritti dei lavoratori al centro del dibattito politico nel Regno Unito.
La vicenda dei licenziamenti in Rockstar Games solleva interrogativi importanti sul rispetto dei diritti dei lavoratori nel settore dei videogiochi, un'industria in rapida crescita ma spesso caratterizzata da condizioni di lavoro precarie e intense pressioni. La risposta del governo britannico potrebbe avere un impatto significativo sulle pratiche lavorative nel settore e sulla tutela dei diritti dei dipendenti. Intanto, più di 200 sviluppatori di GTA 6 hanno firmato una lettera per chiedere il reintegro dei colleghi licenziati, segno di una crescente mobilitazione dei lavoratori del settore.
In una dichiarazione all'IWGB, Murray ribadisce che il suo incontro con Rockstar "non ha fatto altro che rafforzare le mie preoccupazioni riguardo al processo utilizzato da Rockstar per licenziare così tanti membri del personale. Non ho ricevuto alcuna garanzia che il loro procedimento prestasse un'attenzione rigorosa alla legge sul lavoro del Regno Unito, non sono stato convinto che tale misura fosse necessaria e, cosa allarmante, non ho lasciato l'incontro con una chiara comprensione di ciò che esattamente queste 31 persone avessero fatto per meritare il licenziamento." La vicenda è in continua evoluzione e si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.
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