Un'importante scoperta scientifica
sulle differenze termiche tra la
faccia visibile
e quella
nascosta della
Luna
è stata recentemente condivisa da un gruppo internazionale di scienziati. Questi risultati rivoluzionari si basano su campioni di rocce lunari raccolti durante la missione cinese
Changé-6
, che nello scorso
giugno 2024
ha riportato sulla Terra un carico storico di materiale dal lato nascosto della Luna, più precisamente dal
cratere Apollo
situato nel
bacinio del Polo Sud-Aitken
.
La ricerca, condotta in collaborazione tra rinomati enti come
University College London
e
Peking University
, ha comportato l'analisi di circa 300 grammi di suolo lunare, inclusi dei basamenti di età stimata di circa 2,8 miliardi di anni. Questo traguardo scientifico offre una conferma alle ipotesi precedentemente formulate sulla natura dicotoma del nostro satellite naturale. Mentre il lato visibile della Luna è noto per le sue vaste pianure basaltiche, le recenti scoperte dimostrano che il lato nascosto è prevalentemente ricoperto da crateri e montagne.
I dettagli emersi dall'analisi mineralogica rivelano una significativa
asimmetria termica
: i minerali prelevati dal lato nascosto si sono formati a temperature della
mantello
inferiori di circa 100 °C rispetto al lato visibile. Questa evidenza supporta ulteriormente teorie esistenti sull'irregolare distribuzione degli elementi che generano calore, come l’
uranio
, il
torio
e il
potassio
, che talvolta si associano a fosforo e a elementi delle terre rare (definiti
KREEP
).
La missione Changé-6 risulta dunque cruciale per una comprensione più completa del
geologia lunare
, spiegando le marcate differenze tra le due facce del nostro satellite in termini di topografia, storia vulcanica e struttura della crosta. Questi nuovi dati sono resi pubblici in un articolo nel prestigioso
Nature Geoscience
datato 30 settembre, nel quale gli autori sottolineano che il contrasto tra le facce della Luna offre informazioni critiche sulla sua natura interna.
Nonostante i progressi significativi, le cause specifiche di questa asimmetria termica rimangono in parte poco chiare e richiedono ulteriori analisi. Gli scienziati propongono che le differenze evolutive tra le due facce della Luna siano frutto di un mancato equilibrio termico che ha agito su larga scala nel corso della storia del satellite. In particolare, la
mantello
più fredda del lato opposto e la variazione dello spessore della crosta indicano processi evolutivi distinti.
Queste scoperte aprono nuove strade per le future esplorazioni spaziali, promuovendo una migliore comprensione dei processi interni della Luna. La missione «Changé-6», oltre a confermare l'unicità della faccia nascosta della Luna, ha certamente dotato la comunità scientifica di una prospettiva nuova per lo studio dell'evoluzione planetaria, offrendo spunti per nuove missioni che potrebbero esplorare ulteriormente questo affascinante corpo celeste, importante testimone della nascita e della trasformazione del nostro sistema solare.
