Nel mese di dicembre 2024, il mondo ha rivolto il proprio sguardo verso le stelle non per meravigliarsi degli antichi astri del cielo, ma con una crescente preoccupazione per l'avvicinarsi di un minaccioso corpo celeste, l'asteroide 2024 YR4. Questo asteroide, con un diametro di circa 60 metri, ha inizialmente sollevato un'ondata di ansia nella comunità scientifica globale poiché la probabilità di un impatto con la Terra era stimata al 3,1%. Un valore senza precedenti per un oggetto di tali dimensioni. Tuttavia, ulteriori analisi orbitali hanno ridotto significativamente il rischio di collisione con il nostro pianeta, portandolo ad un rassicurante 0,28%.
Nonostante questa riduzione della minaccia terrestre, l'attenzione si è presto spostata sulla potenziale traiettoria verso la Luna. Le analisi hanno mostrato che l'asteroide ha un rischio del 4,1% di colpire il nostro satellite naturale. Se un simile evento dovesse accadere, le conseguenze sarebbero imprevedibili e potrebbero portare all'espulsione di enormi quantità di regolite, la polvere che riveste la superficie lunare. Questo fenomeno avrebbe il potenziale di incrementare il flusso di micrometeoriti verso la Terra, un pericolo non diretto per gli esseri umani, ma che minaccerebbe i preziosi satelliti che forniscono servizi essenziali di comunicazione e navigazione.
Un gruppo di esperti, tra cui scienziati della NASA, ha pubblicato un articolo su arXiv che esplora diverse possibilità per mitigare la minaccia di 2024 YR4 utilizzando le tecnologie attualmente disponibili. Il potente Space Telescope James Webb è tra gli strumenti che verranno impiegati per un'osservazione mirata già pianificata per marzo 2025. Grazie alla sua classificazione iniziale come asteroide di tipo S (roccioso), si aprono percorsi esplorativi per azioni di intervento mirate.
Le conseguenze di un impatto lunare implicano la necessità di missioni di esplorazione, deviazione o distruzione che potrebbero fornire dati critici prima di attuare strategie difensive. La NASA sta valutando la possibilità di impiegare strumenti già esistenti, come il veicolo Janus, con una potenziale finestra di lancio nel 2028, o il veicolo OSIRIS-APEX, che potrebbe effettuare un passaggio ravvicinato nello stesso periodo. A partire da dicembre 2025, nuove missioni di raccolta dati potrebbero chiarire ulteriormente la situazione.
Una maggiore comprensione della composizione e della traiettoria dell'asteroide permetterà di definire con precisione una strategia di intervento. Anche se la missione di deflessione ad impatto cinetico DART potrebbe non essere replicabile per 2024 YR4 a causa dell'attuale mancanza di dati dettagliati, altre alternative, come l'impatto cinetico diretto o anche l'uso di dispositivi esplosivi nucleari, sono in fase di studio. Una soluzione così drastica potrebbe essere attuata tra il 2030 e il 2032, ma solo se le analisi future confermeranno l'urgenza dell'intervento.
Nell'ottica di proteggere il nostro pianeta e i suoi sistemi vitali, la NASA sta mettendo in atto una serie di azioni che garantiranno una risposta qualificata e tempestiva. Le osservazioni pianificate dal James Webb per il febbraio 2026 aggiungeranno dettagli fondamentali sul comportamento dell'asteroide. Al di là della minaccia immediata, le azioni previste contribuiranno a migliorare le capacità di difesa planetaria, offrendo un'opportunità unica per affinare le risposte alle sfide future. Prima del 2028, l'obiettivo è rendere operative le missioni di ricognizione, mantenendo nel contempo l'opzione della distruzione come risorsa di emergenza nel caso si presentino ulteriori minacce inaspettate.