La competizione spaziale tra Stati Uniti e Cina si fa sempre più intensa, con la Luna al centro di una nuova corsa all'allunaggio. SpaceX e Blue Origin, rispondendo alle pressioni della NASA e alle crescenti preoccupazioni di un sorpasso cinese, hanno presentato all'agenzia spaziale americana nuove proposte per accelerare il ritorno degli astronauti sulla Luna. L'obiettivo dichiarato è anticipare Pechino, la cui ambizione di stabilire una presenza lunare permanente entro il 2030 rappresenta una sfida diretta alla leadership americana nello spazio.
Secondo quanto riportato da CNBC, le proposte di SpaceX e Blue Origin mirano a risolvere i ritardi accumulati dalla missione Artemis 3, un progetto cruciale per il ritorno degli americani sulla Luna. A settembre, il direttore facente funzione della NASA, Sean Duffy, aveva apertamente criticato SpaceX per i ritardi nel programma Artemis 3, arrivando a ipotizzare l'assegnazione di contratti ad altri fornitori, inclusa Blue Origin, già partner della NASA per future missioni lunari.
La posta in gioco è alta: non si tratta solo di prestigio scientifico, ma di assicurarsi un avamposto strategico per future basi lunari e per lo sfruttamento delle risorse presenti, in particolare l'acqua sotto forma di ghiaccio, essenziale per la sopravvivenza e per la produzione di carburante. La NASA, consapevole dei limiti dei programmi attuali, sembra intenzionata a valutare attentamente le nuove strategie proposte da SpaceX e Blue Origin, che potrebbero costituire la base di un "piano B" per garantire il successo della missione lunare americana.
SpaceX avrebbe presentato alla NASA un'architettura di missione semplificata e un nuovo concetto operativo, focalizzati su un ritorno rapido e sicuro sulla Luna. L'azienda di Elon Musk ha già effettuato 11 voli di prova senza equipaggio del razzo Starship, due dei quali considerati di successo. Tuttavia, restano da dimostrare alcune capacità fondamentali per la missione Artemis 3, come il rifornimento in orbita.
SpaceX afferma di aver già finanziato autonomamente oltre il 90% del programma, con un investimento superiore ai 30 miliardi di dollari, a fronte di circa 2,7 miliardi di dollari ricevuti dalla NASA nell'ambito del contratto per lo sviluppo del lander lunare (HLS). L'azienda si aspetta ora un maggiore sostegno finanziario da parte dell'agenzia spaziale, che dovrebbe versare a SpaceX un totale di 4,5 miliardi di dollari per il modulo di atterraggio lunare.
Anche Blue Origin ha presentato un piano per accelerare la produzione della propria versione di HLS, con l'obiettivo di lanciare entro la fine dell'anno una versione ridotta della navicella lunare Blue Moon Mark 1. Dal 2023, la NASA ha investito circa 835 milioni di dollari nello sviluppo del lander lunare di Blue Origin. In questo contesto, la proposta dell'azienda potrebbe rappresentare un'alternativa al modulo di SpaceX o fungere da polizza di assicurazione per le future missioni lunari.
Mentre il futuro di Artemis 3 rimane incerto, la missione Artemis 2, il primo volo con equipaggio attorno alla Luna nella storia recente, procede verso la sua realizzazione. Il lancio potrebbe avvenire già nel febbraio 2026, con razzo ed equipaggio già pronti. Questa missione rappresenta un passo cruciale per il ritorno umano sulla Luna e un importante banco di prova per le tecnologie che saranno utilizzate nelle future missioni di allunaggio.
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