L'infrastruttura in rapida espansione dell'Intelligenza Artificiale sta trovando i suoi limiti sulla Terra, portando sempre più spesso all'idea di trasferire i centri di calcolo nello spazio. Elon Musk, fondatore e CEO di SpaceX, ha annunciato che la sua azienda è pronta ad affrontare questa sfida, utilizzando come base i satelliti per telecomunicazioni Starlink.
Un articolo di Ars Technica sulla possibilità di utilizzare robot per costruire centri di elaborazione dati nello spazio ha attirato l'attenzione di Musk, che ha commentato sulla sua rete sociale X: "Si può fare semplicemente scalando i satelliti Starlink V3, che dispongono di canali di comunicazione laser ad alta velocità. SpaceX se ne occuperà".
Jeff Bezos, fondatore della concorrente Blue Origin, aveva già dichiarato il mese scorso che nei prossimi due decenni appariranno in orbita terrestre centri di elaborazione dati con una potenza di diversi gigawatt. I sostenitori di questa idea sottolineano la disponibilità di energia solare gratuita e illimitata per alimentare tali centri, nonché l'assenza di restrizioni in termini di impatto sull'ecosistema terrestre. Gli oppositori, invece, citano spesso l'alto costo di tali soluzioni tecniche e la mancanza di tecnologie necessarie per la realizzazione di questi progetti.
Starlink possiede l'infrastruttura spaziale più avanzata per fornire connettività ad alta velocità con oggetti terrestri ed è un'attività redditizia. I satelliti Starlink di terza generazione (V3) inizieranno ad essere lanciati in orbita nella seconda metà del prossimo anno, con la possibilità di incrementare il numero di 60 unità per ogni lancio del razzo Starship. Rispetto alla prima generazione, la massa dei satelliti di terza generazione dovrebbe aumentare da 300 a 2000 kg, ma la velocità di trasmissione dei dati passerà da 15 Gbit/s a 1 Tbit/s. Tuttavia, Musk non ha specificato quali caratteristiche dovranno essere potenziate per trasformare questi satelliti in una sorta di "centro di elaborazione dati spaziale".
L'idea di portare l'Intelligenza Artificiale nello spazio non è nuova. I vantaggi potenziali sono notevoli: l'assenza di atmosfera permette un raffreddamento più efficiente dei server, l'energia solare è disponibile 24 ore su 24 e l'assenza di vincoli ambientali terrestri semplifica la costruzione e l'espansione dei centri di calcolo. Tuttavia, le sfide tecniche e i costi associati sono elevati. La costruzione di infrastrutture nello spazio richiede tecnologie avanzate e materiali leggeri e resistenti. Inoltre, la manutenzione e la riparazione dei centri di calcolo orbitanti sarebbero complesse e costose.
Nonostante queste sfide, l'interesse per l'IA nello spazio è in crescita. Oltre a SpaceX e Blue Origin, anche altre aziende e agenzie spaziali stanno esplorando questa possibilità. Ad esempio, la NASA sta studiando l'utilizzo di robot autonomi per la costruzione di infrastrutture sulla Luna e su Marte, il che potrebbe aprire la strada alla creazione di centri di calcolo extraterrestri. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta finanziando progetti di ricerca sull'utilizzo dell'IA per l'elaborazione di dati satellitari a bordo, riducendo la necessità di trasmettere grandi quantità di dati sulla Terra.
L'iniziativa di Elon Musk rappresenta un passo importante verso la realizzazione di questa visione. Se SpaceX riuscirà a trasformare i satelliti Starlink in centri di calcolo orbitanti, potrebbe rivoluzionare il modo in cui l'IA viene sviluppata e utilizzata. L'accesso a energia illimitata e a un ambiente privo di vincoli terrestri potrebbe accelerare l'innovazione e portare a nuove scoperte scientifiche e tecnologiche. Resta da vedere quali saranno le sfide e i costi reali di questa ambiziosa impresa, ma il potenziale impatto sull'industria dell'IA e sull'esplorazione spaziale è innegabile.
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