Gli Stati Uniti sono impegnati in una corsa contro il tempo per incrementare la produzione interna di semiconduttori, un settore strategico che riveste un'importanza cruciale nell'economia globale. L'obiettivo è ridurre la dipendenza da fornitori esteri e rafforzare la competitività del paese. Tuttavia, questa ambiziosa iniziativa si scontra con una sfida significativa: la carenza di personale qualificato. Mentre il governo e le aziende investono massicciamente nella formazione di nuovi ingegneri e tecnici, l'avanzata inesorabile dell'intelligenza artificiale (IA) solleva interrogativi sul futuro del lavoro in questo settore. Saranno i nuovi professionisti a guidare la rinascita dell'industria dei chip americana, o l'IA si approprierà dei loro posti di lavoro prima ancora che abbiano la possibilità di entrare in azione?
L'iniziativa "ritorno alla grandezza" promossa da Donald Trump punta a rilanciare la produzione locale di componenti semiconduttori. Tuttavia, l'industria si trova ad affrontare una grave carenza di personale qualificato. Secondo le stime della SIA (Semiconductor Industry Association), entro il 2030 gli Stati Uniti dovranno affrontare una carenza di 67.000 ingegneri e tecnici specializzati nel settore dei semiconduttori. Questa lacuna si inserisce in un contesto più ampio, caratterizzato da una carenza di manodopera che potrebbe raggiungere 1,4 milioni di unità in tutta l'economia americana.
Per sensibilizzare i giovani sull'attrattiva del settore dei semiconduttori, è stato inaugurato in Arizona il parco tematico SEMI Quest. Il parco offre un'esperienza immersiva nel mondo della produzione di chip, ricreando gli ambienti delle "camere bianche" e presentando esposizioni reali. Allo stesso tempo, istituzioni come il Sierra College in California stanno ampliando i loro programmi di formazione per rispondere alla crescente domanda di competenze nel settore dei chip e della robotica. Alcuni studenti hanno trovato impieghi ben retribuiti già dopo uno o due semestri di studio, grazie anche alla collaborazione con aziende come Bosch, che garantisce opportunità di lavoro ai partecipanti.
In Arizona, Intel contribuisce allo sviluppo di corsi accelerati per la preparazione di specialisti del settore dei semiconduttori. In soli dieci giorni, i partecipanti acquisiscono le competenze necessarie per lavorare nella produzione di chip, con il supporto di tutor provenienti dalle fabbriche locali di Intel. Anche TSMC collabora con le università locali per formare il personale destinato ai suoi impianti americani.
Tuttavia, l'enfasi sulla formazione di specialisti generici potrebbe rivelarsi obsoleta nel giro di pochi anni. Le aziende potrebbero preferire investire nell'automazione e nella robotica, considerate più convenienti rispetto all'assunzione di personale umano, gravato da costi salariali elevati e oneri sociali. Questa tendenza potrebbe compromettere la competitività delle imprese americane nel mercato globale. L'introduzione di dazi protezionistici non è sufficiente a rilanciare l'industria americana, secondo gli esperti del settore.
Nonostante la crescente automazione, la necessità di formare un numero elevato di professionisti per i nuovi impianti americani rimane una priorità. L'importazione di specialisti dall'estero potrebbe rappresentare una soluzione, ma le recenti restrizioni imposte dall'amministrazione Trump, che prevedono il pagamento di 100.000 dollari per ogni visto di lavoro, rendono questa opzione proibitiva per molte aziende, soprattutto quelle più piccole e innovative. Nel corso dell'anno fiscale 2025, Nvidia ha presentato 1767 richieste di visto H1B, Intel 2046 e Amazon oltre 13.000. Queste nuove condizioni spingono sempre più studenti e ricercatori a cercare opportunità di lavoro all'estero, mentre le politiche restrittive sull'immigrazione scoraggiano i talenti stranieri.
La sfida per gli Stati Uniti è duplice: da un lato, formare rapidamente un numero sufficiente di professionisti qualificati per soddisfare le esigenze dell'industria dei semiconduttori; dall'altro, affrontare le implicazioni dell'automazione e dell'intelligenza artificiale sul futuro del lavoro. Riuscirà il paese a trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e creazione di posti di lavoro, garantendo al contempo la competitività della propria industria nel contesto globale?
Prima di procedere


