Prima di procedere
Nel frenetico mondo dell'intelligenza artificiale, il tempo è denaro. Le aziende si affrettano ad accaparrarsi specialisti e tecnologie all'avanguardia per superare la concorrenza. L'accordo in preparazione tra Nvidia e Groq è strutturato per accelerare i tempi di chiusura, minimizzando i rischi legati alle normative antitrust.
Nvidia, data la sua posizione dominante in diversi segmenti di mercato, è soggetta a un attento scrutinio da parte delle autorità antitrust di vari paesi. L'acquisizione di Arm, che avrebbe potuto essere la più grande nella storia di Nvidia, è fallita proprio a causa dell'opposizione di tali enti. L'acquisto di Mellanox per quasi 7 miliardi di dollari nel 2019 continua a suscitare l'interesse dei regolatori; in Cina, ad esempio, è stata avviata un'indagine su Nvidia proprio su questa base.
Come riporta CNBC, citando analisti del settore, la rapida evoluzione dell'IA impone a Nvidia di evitare lunghe e complesse approvazioni per le acquisizioni. Pertanto, le strutture di tali accordi vengono studiate con particolare attenzione. Nel caso di Groq, l'importo della transazione non è stato ufficialmente dichiarato, ma fonti esterne stimano che si aggiri intorno ai 20 miliardi di dollari.
L'accordo prevede che il management e il nucleo dei sviluppatori di Groq passino a Nvidia, che otterrà in licenza le tecnologie sviluppate da Groq su base non esclusiva. Ciò significa che gli altri clienti di Groq dovrebbero, almeno in teoria, mantenere l'accesso a tali tecnologie. Inoltre, il business cloud di Groq non è incluso nell'accordo, il che lascia aperta la possibilità che la società possa competere con Nvidia anche dopo la transazione.
Secondo CNBC, anche altri giganti tecnologici utilizzano simili strategie per acquisire startup promettenti. Nvidia stessa ha adottato questa tattica a settembre, spendendo oltre 900 milioni di dollari per attrarre gli specialisti di Enfabrica, guidati dal loro amministratore delegato, e per ottenere in licenza le tecnologie della startup. Queste operazioni, difficilmente definibili come acquisizioni nel senso tradizionale del termine, non richiedono lunghe e imprevedibili approvazioni da parte delle autorità antitrust, che potrebbero sollevare obiezioni anche per motivi politici. La chiave di questo nuovo tipo di accordo è la non esclusività dei diritti di licenza sulle tecnologie della società che viene, di fatto, acquisita.
Altri analisti concordano sul fatto che l'accordo con Groq mira a rafforzare la posizione di Nvidia nel segmento delle soluzioni hardware per l'inferenza. Tradizionalmente, Nvidia ha dominato il segmento dell'apprendimento di modelli linguistici di grandi dimensioni, ma ora l'inferenza sta diventando sempre più importante, e per Nvidia era fondamentale non lasciarsi sfuggire gli asset di Groq. Non è escluso che il fondatore di Nvidia, Jensen Huang, rilasci commenti ufficiali sull'accordo all'inizio di gennaio a Las Vegas, in occasione del CES 2026. L'acquisizione di **Groq** rappresenta un passo significativo per **Nvidia** nella sua strategia di dominio del mercato dell'intelligenza artificiale, posizionandola in modo ottimale per capitalizzare sulla crescente domanda di soluzioni di inferenza avanzate.
