La società texana HGP Intelligence Energy ha presentato una richiesta al Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, proponendo di riconvertire due reattori della Marina Militare ormai in disuso. L'obiettivo? Fornire energia ai centri di elaborazione dati basati sull'intelligenza artificiale presso il National Laboratory di Oak Ridge, in Tennessee. Questo ambizioso progetto potrebbe concretizzarsi nell'ambito della Genesis Mission, un'iniziativa promossa dall'ex presidente Donald Trump.
Secondo i piani di HGP Intelligence Energy, i due reattori obsoleti sarebbero in grado di generare tra i 450 e i 520 megawatt di energia. Attualmente, la Marina degli Stati Uniti impiega reattori Westinghouse A4W per alimentare le portaerei nucleari della classe Nimitz e reattori General Electric S8G per i sottomarini nucleari d'attacco della classe Los Angeles. La USS Nimitz, entrata in servizio nel 1975, è giunta al suo ultimo ciclo operativo prima della definitiva dismissione. Inoltre, circa un terzo dei sottomarini della classe Los Angeles, in servizio dal 1976, è già stato ritirato dal servizio attivo.
Stando ai dati forniti dalla World Nuclear Association, in oltre 50 anni di attività, la Marina statunitense ha gestito più di 100 reattori nucleari senza che si verificasse un singolo incidente legato a contaminazioni radioattive. Questo dato testimonia l'elevata affidabilità di tali impianti. Se la proposta di HGP Intelligence Energy dovesse essere approvata, il progetto rappresenterebbe il primo caso di riconversione di un reattore militare per uso civile. Si prevede che la realizzazione dell'iniziativa comporterebbe una spesa compresa tra 1 e 4 milioni di dollari per megawatt di energia prodotta. Sebbene l'importo finale possa risultare considerevole, sarebbe comunque inferiore ai costi necessari per la costruzione di una centrale nucleare completamente nuova o di un numero sufficiente di reattori modulari di piccole dimensioni (SMR). Il progetto offrirebbe, inoltre, una seconda vita a reattori ormai obsoleti, che altrimenti sarebbero destinati allo smantellamento presso uno dei siti del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti.
La società intende richiedere al Dipartimento dell'Energia apposite garanzie creditizie. Il costo complessivo del progetto è stimato tra 1,8 e 2,1 miliardi di dollari. Tale cifra include la preparazione dell'infrastruttura necessaria per il riavvio dei reattori e la loro conversione per l'utilizzo nei data center. Una volta avviata l'operatività, HGP Intelligence Energy prevede di implementare un programma di ripartizione dei ricavi con il governo, nonché di costituire un fondo per la dismissione degli impianti. Quest'ultimo aspetto è di fondamentale importanza, poiché la gestione dei reattori dismessi comporta costi estremamente elevati. Lo smantellamento della prima portaerei nucleare statunitense è costato oltre dieci volte in più rispetto alla demolizione dell'ultima portaerei convenzionale.
L'iniziativa di HGP Intelligence Energy si inserisce in un contesto di crescente domanda di energia per alimentare i data center, il cui consumo è in costante aumento a causa della diffusione dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie digitali avanzate. La riconversione di reattori nucleari dismessi potrebbe rappresentare una soluzione innovativa per soddisfare tale domanda, riducendo al contempo l'impatto ambientale del settore tecnologico. Tuttavia, il progetto solleva anche importanti questioni di sicurezza e di gestione delle scorie radioattive, che dovranno essere affrontate con la massima attenzione.


