Nel corso di quest'anno, si è appreso che Intel e SoftBank stanno collaborando per sviluppare un'alternativa più economica alla memoria ad alta velocità HBM, utilizzata in diverse generazioni nel settore dell'accelerazione computazionale. Ora, il Nikkei Asian Review riporta che anche la società giapponese Fujitsu, creatrice dei supercomputer più potenti del paese, partecipa al progetto.
Saimemory, una società fondata da SoftBank, fungerà da coordinatore degli sforzi in questo settore, e Fujitsu interagirà anch'essa con essa. Si prevede di investire 51,2 milioni di dollari nel progetto entro la primavera del 2027 e di ottenere un prototipo di un nuovo tipo di memoria, con l'obiettivo di avviare la produzione di massa entro il 2029. Entro il 2027, SoftBank investirà circa 19 milioni di dollari nel capitale di Saimemory. L'Istituto nazionale di ricerca Riken, insieme a Fujitsu, investirà una somma tre volte inferiore. Parte dei costi di sviluppo del nuovo tipo di memoria sarà sovvenzionata dal governo giapponese.
Fujitsu ha esperienza nella produzione di chip su larga scala e sarà in grado di condividerla nell'organizzazione della produzione del nuovo tipo di memoria, anche se Intel probabilmente non è da meno in termini di competenze. Rispetto alla HBM, il nuovo tipo di memoria dovrebbe fornire un aumento del volume disponibile di due o tre volte, riducendo il consumo energetico della metà. Il costo di tale memoria potrebbe essere leggermente inferiore. Anche TSMC parteciperà al progetto nella fase di produzione dei prototipi della nuova memoria. Intel e l'Università di Tokyo parteciperanno allo sviluppo, con la prima che offrirà la sua esperienza nel campo del packaging dei chip in dimensione verticale. Le unità di servizio non saranno situate su un chip piatto, ma saranno integrate verticalmente, il che aumenterà la densità di elaborazione dei dati in una dimensione specifica. Gli altri partecipanti al progetto saranno responsabili dello sviluppo di un'interfaccia di trasmissione delle informazioni ad alta velocità e di un'efficiente dissipazione del calore.
Saimemory non si occuperà direttamente della produzione della memoria sviluppata, affidando questa funzione a terzi. La necessità dell'economia giapponese di infrastrutture di intelligenza artificiale, con l'attuale tasso di sviluppo del settore, potrebbe aumentare di 300 volte nell'arco di questo decennio. Il paese potrebbe aumentare in questo contesto il grado di indipendenza dalle tecnologie importate. Il mercato HBM è attualmente controllato al 90% da due società sudcoreane: SK hynix e Samsung Electronics. Il Giappone ha interrotto la produzione di memoria sul proprio territorio all'inizio del secolo. Fujitsu ha abbandonato questo business alla fine del ventesimo secolo, incapace di resistere alla concorrenza sui prezzi. Il boom dell'IA sta cambiando la situazione della redditività della produzione di memoria, quindi nuovi attori (o vecchi ben dimenticati) appariranno in questo settore nei prossimi anni. Questo progetto congiunto rappresenta un tentativo strategico del Giappone di riaffermarsi nel mercato della memoria, sfruttando le competenze di aziende leader come Intel, SoftBank e Fujitsu per creare una tecnologia innovativa e ridurre la dipendenza dalle importazioni. L'iniziativa è supportata anche da finanziamenti governativi, sottolineando l'importanza strategica di questa partnership per il futuro dell'industria tecnologica giapponese e globale. La competizione nel settore della memoria ad alte prestazioni si intensifica, promettendo progressi significativi nei prossimi anni.


