Le speranze di rivedere Jannik Sinner in campo per le Final Eight di Coppa Davis si affievoliscono sempre di più. Il capitano dell'Italia, Filippo Volandri, ha espresso il suo pensiero riguardo alla possibilità di un ripensamento da parte del numero 2 del mondo, sottolineando quanto sia complicato modificare una decisione già presa a questo punto della stagione. "Noi restiamo disponibili, la porta è aperta, ma non mi aspetto un cambiamento. Quando un team di quel livello prende una decisione di questo genere sulla programmazione poi è difficile cambiare in corsa", ha dichiarato Volandri, gettando acqua sul fuoco delle aspettative.
Nonostante la possibilità per il capitano di apportare modifiche alla squadra entro il 17 novembre, Volandri sembra rassegnato all'assenza di Sinner. Una scelta, quella del tennista, che appare definitiva, anche per rispetto nei confronti dei compagni di squadra che si troverebbero a dover cedere il posto al giocatore di Sesto Pusteria dopo aver già programmato la loro partecipazione. Le probabilità di un cambio di rotta sono minime, e Volandri si concentra sulle alternative, come ha spiegato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport.
"La squadra rimane molto forte. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo con il suo giocatore più forte a disposizione. Ma proprio perché sono il capitano della Davis e ho giocato, cerco di normalizzare la cosa", ha sottolineato Volandri. L'assenza di Sinner è un duro colpo, ma non è un caso isolato nella storia della competizione. "È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i giocatori, anche ai grandissimi. Zverev non l’ha giocata per anni, Federer e Nadal lo stesso. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare in determinati momenti in condizioni fisiche e mentali diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e ogni anno è diverso. Per Jannik questa è stata una stagione particolare, e lo sappiamo tutti".
La stagione di Sinner è stata segnata da uno stop di tre mesi a causa della squalifica per la positività al Clostebol. Nonostante questo periodo di pausa, il tennista sembra aver bisogno di ulteriore riposo per ricaricare le energie in vista del 2026. "Quella settimana serve per staccare, per ricaricarsi davvero e resettarsi per puntare al 2026 dove, comunque avremo ancora le Finals in casa. Quello con la Nazionale è un impegno importante per tutti, ma va gestito con equilibrio visto che arriva alla fine della stagione", ha aggiunto Volandri.
Volandri ha inoltre sottolineato il grande dispendio di energie mentali sostenuto da Sinner nelle ultime due stagioni: "Sono stati due anni pesantissimi per lui per le motivazioni che sappiamo e Jannik ha speso tanto anche a livello mentale, ancora più che in campo. Sia lo scorso anno che questo ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato".
Il calendario tennistico, con la Coppa Davis collocata alla fine di una stagione estenuante, rappresenta un problema per molti giocatori di punta. Volandri suggerisce alcune possibili soluzioni: "Io credo che non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore: non può stare nell’ultima settimana della stagione, quando tutti sono scarichi. Se la consideriamo importante, dobbiamo darle il posto che merita. Il problema è che è un evento Itf in un calendario Atp che non lascia altri spazi". La discussione sulla formula e la collocazione della Coppa Davis rimane aperta, con l'obiettivo di valorizzare al meglio la competizione e garantire la partecipazione dei migliori giocatori.