Google costretta a rivedere annualmente gli accordi di ricerca: svolta antitrust negli USA

La sentenza obbliga Google a rinegoziare ogni anno i contratti per la sua presenza predefinita su smartphone, aprendo il mercato ai concorrenti e all'IA generativa

Google costretta a rivedere annualmente gli accordi di ricerca: svolta antitrust negli USA

Una sentenza storica negli Stati Uniti scuote il colosso di Mountain View. Google dovrà obbligatoriamente rivedere, con cadenza annuale, i termini degli accordi di partnership relativi all'utilizzo del suo motore di ricerca e dei servizi di intelligenza artificiale come applicazioni predefinite su smartphone e altri dispositivi. La decisione è stata emessa dal giudice Amit Mehta a Washington, il quale ha accolto la richiesta del Dipartimento di Giustizia, in seguito alla dichiarazione di Google come monopolista nel mercato delle ricerche online.

Questa imposizione di revisione annuale rappresenta un punto di svolta significativo, in quanto offre ai concorrenti, in particolare agli sviluppatori di applicazioni di intelligenza artificiale generativa, una concreta opportunità di competere per posizioni di rilievo nel settore. La sentenza non impedisce a Google di continuare a proporre il proprio motore di ricerca come predefinito su dispositivi Apple iPhone e smartphone Android, inclusi quelli prodotti da Samsung. Tuttavia, tali accordi dovranno essere rinegoziati ogni anno, aprendo la porta a possibili alternative e nuove partnership.

Il giudice Mehta ha sottolineato come sia Google che il governo degli Stati Uniti abbiano manifestato la volontà di collaborare nel rispetto di questa limitazione annuale. Questo segna un cambio di passo nelle dinamiche competitive del mercato, con l'obiettivo di favorire una maggiore pluralità di opzioni per i consumatori e stimolare l'innovazione nel campo dell'intelligenza artificiale.

Già nell'agosto del 2024, il giudice Mehta aveva riconosciuto Google come monopolista nel settore delle ricerche web. Lo stesso giudice si era occupato della richiesta del Dipartimento di Giustizia di obbligare Google a cedere il browser Chrome, una richiesta che era stata respinta. Nonostante ciò, Google è stata obbligata a condividere i dati relativi a Chrome con i suoi concorrenti e ha perso la possibilità di stipulare accordi di esclusiva con i produttori di dispositivi per quanto riguarda il motore di ricerca, il browser e il negozio di applicazioni.

Google ha annunciato l'intenzione di appellarsi alla sentenza, contestando la parte che considera gli accordi con Apple e Samsung come violazioni della legge antitrust statunitense. Anche il Dipartimento di Giustizia potrebbe presentare un ricorso in merito alle misure correttive stabilite. La battaglia legale è quindi tutt'altro che conclusa e si preannuncia un lungo e complesso iter giudiziario che potrebbe ridefinire gli equilibri del mercato digitale nei prossimi anni. L'esito di questa vicenda avrà un impatto significativo sull'innovazione e la concorrenza nel settore tecnologico, con potenziali ripercussioni per i consumatori di tutto il mondo. La decisione del tribunale riflette una crescente preoccupazione riguardo al potere delle grandi aziende tecnologiche e alla necessità di garantire un mercato più aperto ed equo.

Pubblicato Sabato, 06 Dicembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Sabato, 06 Dicembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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