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Il complesso rapporto tra il mondo del gioco e i media è stato al centro di un approfondito dibattito ieri alla Fiera di Bergamo, in occasione della giornata conclusiva della FEEXPO, l’esposizione dedicata all’amusement, ovvero ai giochi senza vincita in denaro.
Sul palco si sono alternati relatori di spicco, tra cui Fabio Felici, direttore di Agimeg, e i giornalisti Gianluca Moresco di Repubblica e Giampiero Moncada, esperti nel settore del gaming. I due giornalisti hanno espresso l'importanza della manifestazione, evidenziando come il mondo dell’amusement rappresenti un settore economico poco conosciuto, ma che è maturato negli anni fino a conquistare il riconoscimento di vera e propria industria. Moresco ha condiviso i suoi ricordi d'infanzia, riportando alla mente i “dindolò”, un termine gergale che evocava un gioco più semplice e informale, contrapposto alle attuali proposte caratterizzate da un’innovazione tecnologica sorprendente. "Questo settore è capace di offrire forme di intrattenimento che spaziano da scivoli in plastica a biliardini, flipper e incredibili esperienze di realtà virtuale," ha affermato Moresco. Ha inoltre lodato gli imprenditori del settore per la loro capacità di trasformare l'immagine dei giochi in un modo che supera ogni aspettativa. Giampiero Moncada ha amplificato il discorso, evidenziando come l’aspetto tecnologico nel settore coinvolga anche nuove forze imprenditoriali. Ha segnalato la nascita di start-up in tutta Italia, spesso fondate da giovani innovatori, che sanno unire l'innovazione più avanzata con la semplicità dei giochi tradizionali.
La transizione
Quando Moresco ha affrontato la complicazione derivante dalla sovrapposizione tra amusement e giochi d'azzardo, ha tracciato un parallelismo con la normativa del 2004 che ha trasformato i videopoker, originariamente presenti nei bar, in slot machine legali. "Questa transizione ha, in effetti, creato confusione, trascinando con sé un intero settore dell’intrattenimento che si era sempre dedicato al divertimento puro," ha dichiarato. Ha sottolineato come oggi la percezione collettiva associ a una slot machine, simbolo della ludopatia, al biliardino, un gioco innocuo nel bar, rappresenti una realtà paradossale.
Moncada ha poi messo in luce le difficoltà che i giornalisti incontrano nel comunicare il mondo del gioco, un settore intrinsecamente complesso. Ha affermato che le redazioni spesso non permettono una verifica e un approfondimento adeguato delle informazioni, costringendo i reporter a lavorare con tempi ristretti per produrre contenuti.
In questo contesto, è intervenuto anche Tiziano Tredese, presidente del consorzio Fee, il quale ha evidenziato la complessità di una normativa che, a suo avviso, appare ingiustificata per attività ludiche che in altre parti del mondo vengono svolte senza difficoltà burocratiche, essendo considerate a basso rischio.
Durante l'incontro, è stata presentata una novità che unisce tecnologia e realtà nel mondo del gioco. Utilizzando un semplice smartphone, i partecipanti possono immergersi in un videogame interattivo, accumulando punti attraverso attività fisiche. Questo software innovativo, sviluppato da Riccardo Cangini con la sua GymGamNet, non richiede alcun download, poiché si interagisce tramite un'interfaccia web, mostrando l'evoluzione del gioco verso un’esperienza sempre più integrata con la tecnologia e il benessere.
Fonte: agimeg.it
