Prima di procedere
La Commissione Europea ha espresso una chiara posizione riguardo alla crescente preoccupazione per la pubblicità delle scommesse sportive in televisione, in particolare durante le trasmissioni in diretta delle partite di calcio nella fascia oraria tra le 6:00 e le 22:00, momento in cui i minori sono maggiormente esposti a tali messaggi.
L'organo esecutivo dell'Unione Europea ha precisato che, allo stato attuale, non esiste una legislazione specifica a livello comunitario dedicata al gioco d'azzardo. Pertanto, la competenza in materia di regolamentazione del settore rimane saldamente nelle mani degli Stati membri. Questi ultimi hanno la facoltà di adottare misure aggiuntive per proteggere i consumatori, inclusi limiti alla pubblicità del gioco – come già avviene in Italia – a condizione che tali misure siano conformi alle norme del mercato interno stabilite dai Trattati europei e interpretate dalla Corte di giustizia dell'UE.
Tuttavia, a livello europeo, esistono strumenti normativi che definiscono requisiti minimi per la pubblicità audiovisiva. In particolare, la Direttiva sui Servizi di Media Audiovisivi (AVMSD) impone obblighi generali in materia di comunicazione commerciale, tra cui il divieto di contenuti che possano arrecare danno fisico, mentale o morale ai minori. La responsabilità dell'applicazione di queste regole spetta alle autorità nazionali competenti. La direttiva è stata oggetto di discussione e interpretazione in diversi contesti nazionali, portando a differenti applicazioni a seconda del paese membro. Alcuni paesi hanno implementato misure più restrittive rispetto ad altri, riflettendo diverse sensibilità culturali e politiche nei confronti del gioco d'azzardo.
La Commissione ha annunciato che valuterà l'impatto della Direttiva AVMSD entro la fine del 2026, riservandosi la possibilità di proporne una revisione qualora necessario. Allo stesso tempo, riconosce l'importanza di meccanismi di autoregolamentazione e co-regolamentazione, sia a livello nazionale che europeo, per promuovere il gioco responsabile, anche nelle comunicazioni pubblicitarie. Questi meccanismi, spesso gestiti da associazioni di settore e organizzazioni non governative, mirano a sensibilizzare i consumatori sui rischi del gioco d'azzardo e a promuovere comportamenti di gioco più consapevoli.
Oltre alla AVMSD, la Direttiva sulle Pratiche Commerciali Sleali (UCPD) svolge un ruolo di "rete di sicurezza" normativa, vietando la pubblicità ingannevole o aggressiva, soprattutto quando rivolta a consumatori vulnerabili, come coloro che soffrono di dipendenza dal gioco. Anche se le leggi nazionali sul gioco d'azzardo tendono ad essere più restrittive rispetto alla UCPD, quest'ultima può comunque essere applicata, ad esempio, se la pubblicità sulle scommesse induce il consumatore a prendere decisioni che altrimenti non avrebbe preso. In tali casi, spetta alle autorità e ai tribunali nazionali valutare la legittimità delle pratiche pubblicitarie. La UCPD fornisce quindi un quadro giuridico di riferimento per garantire che le pratiche commerciali siano eque e non sfruttino le debolezze dei consumatori.
Parallelamente, la Commissione sta lavorando a una proposta legislativa chiamata Digital Fairness Act, con l'obiettivo di colmare le lacune nella protezione dei consumatori nel contesto digitale. Questo futuro regolamento potrebbe includere misure per contrastare le pubblicità personalizzate che sfruttano vulnerabilità individuali, come nel caso della dipendenza dal gioco. La proposta del Digital Fairness Act riflette la crescente preoccupazione per l'impatto delle tecnologie digitali sulla protezione dei consumatori e mira a creare un ambiente online più sicuro e trasparente. Questo approccio regolatorio si inserisce in un contesto più ampio di iniziative europee volte a promuovere un'economia digitale equa e sostenibile.
In sintesi, sebbene la Commissione Europea non abbia ancora adottato una normativa specifica sul gioco d'azzardo, esistono già regole europee che stabiliscono standard minimi per la pubblicità audiovisiva, applicate a livello nazionale per specifiche tipologie di prodotti. A queste si affiancano normative generali sulla correttezza delle pratiche commerciali e, in prospettiva, nuove iniziative legislative pensate per rafforzare la tutela dei consumatori anche nel mondo digitale. L'approccio europeo alla regolamentazione del gioco d'azzardo è quindi caratterizzato da un equilibrio tra la necessità di proteggere i consumatori e la volontà di preservare la libertà degli Stati membri di adottare misure più restrittive a livello nazionale.
