Mike Tyson, indiscusso re dei pesi massimi, noto per la sua potente forza distruttiva sul ring, ha recentemente elogiato la straordinaria capacità di ripresa di un avversario di lungo corso, José Ribalta. In occasione di un'intervista, Tyson ha ricordato l'imbarazzante resistenza di Ribalta, sottolineando come l'abbia colpito ripetutamente in modi diversi, senza riuscire a metterlo definitivamente al tappeto. La leggendaria affermazione di Tyson, 'Lui ritorna, come è possibile?', rende omaggio alla determinazione e al coraggio del pugile cubano-americano.
Era il 1986 quando José Ribalta resistette eroicamente davanti al pubblico mondiale in un incontro che lo vide tre volte al tappeto, prima di cedere solo al decimo round contro l'impetuosa furia di Tyson. Questo confronto epico rimane impresso nella memoria degli appassionati di pugilato come esempio di incredibile resilienza di un uomo che, lungi dall'arretrare, continuava a rialzarsi nonostante i durissimi colpi subiti.
Mike Tyson, riconosciuto non solo per i suoi trionfi ma anche per la sua capacità di valutazione delle doti dei rivali, continua a citare Ribalta come esempio d'eccellenza della capacità di sopportazione. Questa qualità, secondo Tyson, definisce un vero pugile, capace non solo di sfoggiare una buona tecnica, ma anche di mostrarsi pronto a resistere a dure avversità. L'ex campione del mondo ha altresì ricordato un altro incontro chiave nella sua carriera, avvenuto nel 1987 contro Pinklon Thomas, dove riuscì a difendere i titoli WBA e WBC grazie a un ko al sesto round, mostrando nuovamente la sua indubbia capacità di chiudere i match con estrema efficacia.
Il percorso di Tyson è stato caratterizzato da incontri memorabili e sfide intense che hanno contribuito a forgiare la sua leggenda nel panorama del pugilato mondiale. Tuttavia, al di là dei titoli conquistati e dei prestigiosi avversari sconfitti, ciò che spesso emerge dai suoi racconti è un profondo rispetto per la resistenza umana, quella che Tyson stesso chiama 'il vero cuore del pugilato'. Attraverso le sue parole, Mike continua a essere non solo un simbolo di forza, ma anche un testimone vivente delle sottigliezze tattiche e delle emozioni che rendono questo sport così affascinante e complesso.