Il mese scorso, Microsoft ha annunciato l'intenzione di velocizzare l'avvio di Esplora File in Windows 11 tramite il precaricamento in background. Questa novità è attualmente disponibile per gli utenti del programma Windows Insider sui canali Dev e Beta. Tuttavia, i primi test di questa implementazione mostrano che Microsoft ha ancora del lavoro da fare.
Per testare la funzione di precaricamento di Esplora File, è stata utilizzata una macchina virtuale con 4 GB di RAM. I risultati hanno evidenziato che, senza il precaricamento, Esplora File utilizzava 32,4 MB di RAM. Con l'attivazione della nuova opzione, questo valore è quasi raddoppiato, raggiungendo i 67,4 MB.
Sebbene questo aumento non rappresenti un problema critico nemmeno per sistemi con soli 4 GB di RAM, il raddoppio del consumo di memoria non si traduce in un'accelerazione visibile e significativa. Con o senza precaricamento, il tempo di avvio di Esplora File rimane pressoché invariato. Analizzando i video di test al rallentatore, si può notare un leggero vantaggio con il precaricamento, ma la differenza è talmente minima da risultare irrilevante nell'uso quotidiano.
Un divario più marcato emerge quando il sistema è sottoposto a un carico di lavoro maggiore. Con 16 schede aperte nel browser Edge, Esplora File si avvia più rapidamente con la funzione di precaricamento attiva. Tuttavia, il menu contestuale continua a caricarsi lentamente, indipendentemente dall'impostazione di precaricamento. È possibile accelerare parzialmente il menu contestuale disabilitando alcuni effetti di animazione e trasparenza nelle impostazioni del sistema operativo.
Al momento, è evidente che l'ottimizzazione implementata da Microsoft in Windows 11 non consente al sistema operativo di raggiungere il livello di performance di Windows 10 per quanto riguarda la velocità di Esplora File, soprattutto su sistemi meno performanti. Questa situazione evidenzia un problema più ampio: la spinta di Microsoft verso l'integrazione di nuove funzionalità basate sull'intelligenza artificiale sembra spesso avvenire a discapito delle prestazioni fondamentali e dell'efficienza del sistema, creando un divario tra le aspettative degli utenti e la realtà.
L'approccio di Microsoft solleva interrogativi sull'equilibrio tra l'innovazione e l'ottimizzazione delle prestazioni di base. Mentre le nuove funzionalità possono attrarre nuovi utenti e migliorare l'esperienza complessiva, è fondamentale garantire che il sistema operativo rimanga reattivo e efficiente anche su hardware meno recente. La continua evoluzione di Windows 11 dovrà concentrarsi non solo sull'aggiunta di nuove funzionalità, ma anche sull'ottimizzazione e sul miglioramento delle prestazioni esistenti, per soddisfare le esigenze di tutti gli utenti, indipendentemente dalla configurazione hardware del loro sistema.
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