Il lancio della nuova console Nintendo Switch 2 è avvenuto in un contesto globale complesso, con sfide che vanno ben oltre la portata delle normali difficoltà di mercato. Uno dei fattori che si frappongono alla sua diffusione internazionale sono le tariffe imposte dall'amministrazione Trump, le quali ancora influenzano il commercio in molti settori, incluso quello tecnologico e dei beni di consumo elettronici.
In Giappone, un mercato di fondamentale importanza per Nintendo, l'azienda ha adottato un approccio piuttosto inconsueto per favorire il successo della sua nuova console. Offrendo un margine di guadagno maggiore ai rivenditori locali, Nintendo spera di ottenere spazi privilegiati nei negozi per esporre la Switch 2. Il piano prevede che la differenza tra il prezzo all'ingrosso e quello al dettaglio della console si mantenga al 5%, una cifra significativamente più alta del tipico 2% applicato abitualmente.
Questa strategia mira a incentivare i negozi giapponesi a dedicare più spazio all'interno delle loro strutture per il posizionamento della console, garantendo allo stesso tempo un'attrattiva maggiore per i consumatori. All'esterno del Giappone, la Switch 2 verrà immessa sul mercato a un prezzo di circa 450 dollari, mentre in patria il prezzo consigliato non supererà i 350 dollari. È un chiaro segno dell'importanza che il mercato domestico riveste per Nintendo, motivo per cui l'azienda ha previsto delle preferenze specifiche per questo segmento.
Tradizionalmente, i negozi di elettronica non traggono grandi profitti dalla vendita delle console in sé, poiché i guadagni principali provengono dalla vendita di accessori e pacchetti speciali, spesso abbinati a giochi. Tuttavia, questa strategia si sta rivelando meno efficace poiché i consumatori tendono sempre più ad acquistare giochi in formato digitale, una tendenza che sta erodendo i margini di profitto anche sugli accessori.
Nel frattempo, Nintendo ha respinto la relazione di Bloomberg, definendola inaccurata e sottolineando che non discute pubblicamente i dettagli delle sue operazioni commerciali o degli accordi con i partner distributivi. Tuttavia, il modello di cooperazione con i negozi giapponesi prevede che essi offrano spazi espositivi maggiori per la Switch 2, in vista della grande domanda attesa durante le prime fasi di vendita.
Il contatto diretto con i clienti continua a essere un aspetto vitale per la strategia aziendale di Nintendo, che punta a vendere tra i 15 e i 20 milioni di console entro la fine di marzo del prossimo anno. Questo ambizioso obiettivo riflette non solo la fiducia nella forza del loro prodotto, ma anche un adattamento ai mutevoli venti del mercato internazionale, cercando di conquistare i consumatori attraverso un mix calibrato di innovazione e strategia commerciale mirata.