Prima di procedere
Il Consiglio Regionale del Piemonte ha recentemente respinto un emendamento fondamentale presentato da Monica Canalis, esponente di rilievo del Partito Democratico (PD). L'emendamento era inserito nel complesso disegno di legge 'Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2025' e mirava a introdurre modifiche significative alle normative in vigore relative alle distanze di sicurezza che le sale slot devono mantenere dai luoghi sensibili nei comuni piemontesi con oltre 5.000 abitanti.
Questa proposta di legge intendeva ampliare significativamente la lista dei luoghi ritenuti 'sensibili', includendo, oltre a scuole e ospedali, anche i centri di aggregazione per giovani e anziani, luoghi di culto, centri di formazione e impianti sportivi. L'obiettivo principale di tali emendamenti era quello di aumentare le distanze minime obbligatorie che le sale slot devono rispettare da questi punti critici, con l'intenzione di arginare una crescita preoccupante dei casi di dipendenza da gioco d'azzardo e tutelare al meglio la salute pubblica nelle comunità piemontesi.
Monica Canalis ha sottolineato, durante le accese discussioni politiche, che la sua proposta non mirava a rivoluzionare la legislazione esistente, bensì a restaurare alcune delle innovative misure varate con la legge regionale del 2016, approvata sotto il governo del centrosinistra. La Canalis ha richiamato a supporto della sua proposta numerosi studi scientifici che documentano l'impatto negativo dell'offerta di gioco sul gioco compulsivo. "L'offerta di gioco crea la domanda," ha affermato, ribadendo come la presenza di sale slot sia strettamente correlata a un incremento nei disturbi da gioco.
Il dibattito in Consiglio è stato fortemente polarizzato, con contrasti evidenti tra le diverse forze politiche, emerse rispetto alla metodologia più efficace da adottare per affrontare una questione così complessa, che tocca non solo interessi economici e libertà commerciale, ma anche aspetti cruciali di responsabilità sociale. I sostenitori dell'emendamento hanno rimarcato come un controllo più rigoroso sulle distanze di sicurezza possa contribuire a ridurre efficacemente gli effetti perniciosi del gioco d'azzardo, un fenomeno tristemente diffuso soprattutto nelle aree densamente popolate da offerte di gioco.
Nonostante il rigetto della proposta, il tema rimane centrale nella scena politica piemontese, sostenuto da differenti organizzazioni e individui impegnati nella lotta contro la dipendenza da gioco d'azzardo. Mentre l'argomento attende di essere nuovamente affrontato dal consiglio, le narrazioni attorno alla necessità di una legislazione più incisiva e capace di equilibrare gli interessi economici con le esigenze di protezione sociale continuano a crescere. La battaglia per un Piemonte più forte e protetto dai rischi dell'illegalità legata al gioco d'azzardo prosegue, con la speranza condivisa che futuri dibattiti possano condurre a soluzioni maggiormente condivise e permanenti.
Intanto, i cittadini di numerosi comuni piemontesi aspettano con attenzione le mosse future del panorama politico, sperando in risposte decisive per una problematica sociale in progressiva ascesa. L'onere della responsabilità è ora nelle mani dei legislatori regionali, chiamati a trovare un equilibrio giusto tra la prosperità economica e la protezione delle fasce più vulnerabili della popolazione, mantenendo alta la promessa di un futuro meno soggetto ai rischi della dipendenza da gioco.
