Una vicenda dai contorni scioccanti si è consumata negli spogliatoi dopo il match Roma-Fiorentina Primavera, portando alla ribalta due giovani promesse del calcio italiano. Il protagonista negativo di questo episodio è Nicolò Zaniolo, il quale, secondo quanto confermato dalla Roma, avrebbe aggredito fisicamente Mattia Almaviva e Marco Litti, rispettivamente di 18 anni, con conseguenze tali da richiedere un ricovero ospedaliero e diversi giorni di prognosi.
Il comunicato rilasciato dalla AS Roma descrive una situazione che ha profondamente scosso non solo i diretti interessati, ma anche le loro famiglie, alle prese con la difficile decisione se procedere o meno con una denuncia penale. A sostenere i ragazzi in questo frangente ci pensa il club giallorosso che si è mobilitato per offrire protezione legale e ascoltare le testimonianze di chi era presente negli spogliatoi del Viola Park durante l'incidente.
Mattia Almaviva, famoso per essere stato immortalato giovanissimo accanto a Francesco Totti durante il suo addio al calcio, è stato al centro di quest'evento traumatico. All'epoca, il passaggio simbolico della fascia da capitano da parte di Totti aveva acuito su di lui l'attenzione mediatica, ma Almaviva aveva preferito concentrarsi sui suoi progressi calcistici sotto la guida dell'ex capitano. Il giovane ha continuato a eccellere nel campo, tanto da guadagnarsi attenzioni da personalità come Daniele De Rossi.
Originario di Roma, Almaviva fin dall'infanzia ha dimostrato di avere uno straordinario talento per il calcio. Dopo i primi passi al Savio, un club nella zona Est della città, è stato colpito dal suo stile di gioco armonioso e dalla sua capacità di controllare la palla, attirando presto l'attenzione della Roma.
Marco Litti, anche se meno noto, promette altrettanto nel panorama calcistico. Nato a Brindisi, ha trascorso la sua giovinezza crescendo nel settore giovanile del Lecce prima di approdare alla Roma nel 2020. Difensore robusto e dinamico, Litti ha ottenuto il suo primo contratto professionistico nel 2023, un anno coronato dalla vittoria dello scudetto Under 17.
Litti è stato profondamente influenzato dalle vicende dello scorso anno, quando, nel pieno della stagione, un infortunio alla spalla lo aveva obbligato a un'interruzione forzata. Tuttavia, nulla poteva prepararlo al momento in cui è stato spinto contro una panchina da Zaniolo, riattivando il precedente trauma.
Il caso si sviluppa su uno sfondo di sentimenti misti, dalle icone di supporto su Instagram rivolte a entrambi i ragazzi, agli interrogativi sui comportamenti nei club professionistici. Una questione di cultura sportiva e disciplinare che Roma e il calcio italiano non possono più ignorare.