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Matias Soulé, talentuoso attaccante della Roma, ha rilasciato dichiarazioni che faranno discutere, chiudendo definitivamente le porte alla Nazionale italiana e ribadendo il suo amore per l'Argentina. In un'intervista esclusiva al Messaggero, Soulé ha espresso chiaramente il suo desiderio di vestire solo la maglia albiceleste, spegnendo sul nascere le speranze di vederlo un giorno in azzurro.
"È cambiato qualcosa dal mio no a Spalletti? No, è tutto uguale. Mi sento argentino, sono argentino. Lo dissi anche a Spalletti, che ringrazio. Forse il mio procuratore era un po' arrabbiato quando ha letto le convocazioni di Scaloni. Ma nessuno all'Italia mi ha più ricontattato e anche lo facessero direi 'no, grazie'. La mia idea, quella di sempre, è giocare con la Seleccion. Sono orgoglioso dell'interesse di una nazionale storica, importante, come l'Italia, ma non cambio idea", ha dichiarato con fermezza Soulé.
Le parole di Soulé arrivano in un momento cruciale della sua carriera, con la Roma che si prepara ad affrontare l'Inter da capolista del campionato. L'attaccante giallorosso è consapevole della difficoltà della sfida, ma non nasconde l'ambizione di continuare a stupire e di dimostrare il valore della sua squadra. "So solo che la settimana scorsa abbiamo corso tantissimo - racconta Matias Soulé al Messaggero -, sembrava fossimo ancora in ritiro, ci credete che dobbiamo ancora preparare la partita?".
A proposito della sfida contro i nerazzurri, Soulé ha espresso grande ammirazione per il suo connazionale Lautaro Martinez, definendolo "un grandissimo giocatore e una bravissima persona". L'attaccante della Roma ha anche lasciato intendere la possibilità di vederli giocare insieme in futuro con la maglia dell'Argentina: "Ho sentito che tornava prima, io spero arrivi in ritardo. Insieme in Nazionale? E' possibile".
Nonostante l'ottimo inizio di stagione della Roma, l'allenatore dell'Atalanta, Gasperini, ha espresso qualche dubbio sulla reale forza della squadra giallorossa, definendo il primato in classifica come "casuale". Soulé ha risposto con umiltà alle parole del tecnico nerazzurro, riconoscendo che la sua squadra ha ancora ampi margini di miglioramento. "Penso dica la verità, non siamo ancora da Champions - dice Soulé -, ma vogliamo ambire ad arrivare a quel livello. E' importantissimo per noi, è il nostro obiettivo primario. Non ci dobbiamo esaltare, sono le prime partite e dobbiamo pensare solo a essere continui".
Soulé ha poi parlato del suo ruolo in campo, sottolineando l'importanza di aver lavorato con diversi allenatori nel corso della sua carriera, da Allegri a Di Francesco, passando per De Rossi e Juric. "Fare il quinto (con Ranieri, ndr) mi ha aiutato a capire tante situazioni, diversi stili di gioco che ora posso interpretare durante le partite. Ovviamente ci sono ruoli che mi piacciono di più come quello che sto ricoprendo ora".
Infine, Soulé è tornato a parlare della sfida contro l'Inter, sottolineando l'importanza di prepararsi al meglio per affrontare una squadra di grande livello. "Prepareremo bene la gara in questi giorni. Essere primi è casuale ma vogliamo restarci. Ragioniamo di partita in partita ma queste sono le gare che dicono quanto vali...". La partita contro l'Inter, in programma il prossimo weekend allo stadio Olimpico, rappresenta un vero e proprio banco di prova per la Roma di Soulé, chiamata a dimostrare di poter competere con le migliori squadre del campionato e di meritare un posto in Champions League.
