Il tribunale pondera su misure miti per regolamentare Google nel mercato online

Il tribunale pondera su misure miti per regolamentare Google nel mercato online

Il giudice Amit Mehta considera soluzioni meno drastiche per la concorrenza nei motori di ricerca, il che potrebbe interessare anche il settore dell'IA

In un'udienza cruciale che si è tenuta il 31 maggio 2025, il giudice distrettuale Amit Mehta ha ascoltato le conclusioni del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e di Google in merito alle proposte per attenuare la posizione dominante di Google nel settore della ricerca online e pubblicitaria. Come riportato da Reuters, Mehta ha indicato l'intenzione di prendere misure meno stringenti rispetto al piano decennale proposto dal Ministero per limitare il gigante tecnologico.

Secondo il piano delineato dal Dipartimento di Giustizia e dai vari Stati degli USA, era prevista la condivisione obbligatoria dei risultati di ricerca e dei dati pubblicitari di Google con i concorrenti. Si pensava anche di vietare a Google di effettuare consistenti pagamenti a Apple e ad altri produttori di smartphone per mantenere il suo motore di ricerca predefinito sui nuovi dispositivi. Sul tavolo rimane proposta anche la possibile separazione delle varie divisioni di Google, incluso la vendita del browser Chrome.

Durante l'udienza, il giudice Mehta ha aperto all'ipotesi di un limitato scambio di dati e alla sospensione dei pagamenti solo nel caso altre misure non fossero efficaci nel ristabilire la concorrenza. Ha evidenziato che, nel rapido mutamento del mondo tecnologico, dieci anni potrebbero rappresentare un tempo molto lungo, facendo riferimento alla recente acquisizione di uno startup da parte di OpenAI, azienda fondata da Jony Ive.

Mehta ha fatto notare anche il crescente numero di prodotti basati su intelligenza artificiale che potrebbe soppiantare i motori di ricerca tradizionali. Secondo lui, è improbabile che nuove opzioni di motori di ricerca divengano la predefinita nel browser Safari di Apple, piuttosto si potranno vedere soluzioni da aziende IA in grado di offrire più del semplice risultato di ricerca. "Forse le persone non sono più interessate a vedere una serie di dieci link blu", ha affermato, riferendosi alla modalità tradizionale di presentazione dei risultati.

Nick Turley, capo dei prodotti OpenAI per ChatGPT, ha dichiarato che l'azienda ha bisogno di tempo per sviluppare una tecnologia di ricerca propria in grado di rispondere all’80% delle query. Ha confessato anche un interesse potenziale di OpenAI nell'acquisto del browser Chrome qualora Google fosse costretta a venderlo.

Tuttavia, il giudice ha espresso scetticismo nel classificare nuovi attori come OpenAI o Perplexity come concorrenti diretti di Google, considerando che il caso riguarda specificamente il mercato dei motori di ricerca. Ha sollevato il punto che introdurre queste nuove tecnologie nella definizione del mercato generico potrebbe non essere del tutto appropriato. Di fronte a questa considerazione, l'avvocato del Dipartimento di Giustizia, Adam Severt, ha risposto che le misure correttive dovrebbero essere lungimiranti.

Pubblicato Sabato, 31 Maggio 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Sabato, 31 Maggio 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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