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Grandi manovre nel settore dei semiconduttori: Intel attira l'attenzione di colossi tecnologici come Apple, Google e Broadcom per la produzione e l'assemblaggio dei suoi chip. Questa notizia, rilanciata da PC Gamer e basata su una ricerca di GF Securities HK Brokerage, potrebbe segnare un punto di svolta nel mercato della produzione a contratto, storicamente dominato da TSMC. L'interesse di queste aziende testimonia i progressi compiuti da Intel nelle sue tecnologie di produzione, in particolare nei processi avanzati 18A-P e 14A, e nella tecnologia di packaging EMIB (Embedded Multi-die Interconnect Bridge).
Nello specifico, Apple starebbe valutando l'utilizzo di queste tecnologie per un System-on-Chip (SoC) destinato ai dispositivi mobili e per un Application-Specific Integrated Circuit (ASIC) non ancora specificato. Google, invece, potrebbe sfruttare le capacità di Intel per la realizzazione della prossima generazione dei suoi Tensor Processing Unit (TPU), i processori specializzati per il machine learning. Anche AMD e Nvidia sembrano guardare con interesse al processo 14A di Intel per le loro soluzioni server, anche se, come precisato dagli analisti, si tratta al momento di valutazioni preliminari.
Attualmente, la divisione foundry di Intel, dedicata alla produzione per conto terzi, è focalizzata quasi esclusivamente sulle esigenze interne dell'azienda. I futuri processori Intel Panther Lake saranno parzialmente basati sul processo 18A, mentre i più ambiziosi Nova Lake potrebbero farne un uso ancora più esteso. Tuttavia, il processo 14A è ancora in fase di sviluppo e non sarà disponibile commercialmente prima di qualche anno. Di conseguenza, anche in caso di accordi con tutti i potenziali clienti, l'impatto sui risultati finanziari di Intel nel breve termine sarebbe limitato. Ciò nonostante, l'acquisizione di clienti esterni potrebbe contribuire a ridurre le perdite della divisione foundry, che finora non ha generato profitti.
Secondo gli analisti di GF Securities, a novembre 2025 il tasso di resa dei chip Panther Lake si attestava tra il 60% e il 65%, con l'obiettivo di raggiungere il 70% entro la fine dello stesso anno. In un contesto globale caratterizzato dalla crisi nel mercato delle memorie e dalla forte dipendenza da un unico produttore come TSMC, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di chip, con il coinvolgimento di Intel, potrebbe rafforzare la resilienza e la competitività dell'intero settore tecnologico. Se questa tendenza dovesse consolidarsi, il logo Intel potrebbe comparire non solo sui processori a marchio proprio, ma anche sui prodotti di AMD, Nvidia, e persino su smartphone e apparecchiature di rete di altri produttori, aprendo scenari inediti e potenzialmente rivoluzionari per l'industria dei semiconduttori.
La strategia di Intel si inserisce in un più ampio sforzo per riconquistare la leadership nel settore, investendo massicciamente in nuove tecnologie e capacità produttive. L'azienda americana punta a diventare un fornitore di riferimento per i colossi del tech, offrendo soluzioni avanzate e diversificate. La competizione con TSMC si preannuncia quindi sempre più intensa, con possibili benefici per i consumatori in termini di innovazione e prezzi.
