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Il mercato delle console sta vivendo un momento di grande incertezza, ma è Xbox a trovarsi nella situazione più critica. Nonostante l'intero settore videoludico abbia registrato un novembre difficile, con vendite hardware ai minimi dal 1995, la console di Microsoft ha subito un calo così drastico da allarmare analisti e appassionati.
Secondo i dati comunicati da Mat Piscatella, senior director di Circana, le vendite in dollari di Xbox Series sono precipitate del 70% rispetto all'anno precedente. Un dato ancora più preoccupante se confrontato con le performance della concorrenza.
Per contestualizzare, PlayStation 5 ha subito un calo del 40%, mentre Nintendo Switch 2, combinata con il modello precedente, ha visto una flessione del 10% rispetto alle sole vendite di Switch 1 dell'anno scorso. Questo dato, pur tenendo conto del lancio di un nuovo hardware, impallidisce di fronte al tracollo di Xbox. Piscatella ha sottolineato che novembre 2025 rappresenta il minimo storico assoluto per le vendite unitarie di console Xbox in questo mese cruciale negli Stati Uniti, tradizionalmente il più importante per il settore retail videoludico.
Uno dei fattori chiave di questa crisi sembra essere la politica dei prezzi. L'analista di Circana evidenzia come il prezzo medio per unità di Xbox sia aumentato di oltre il 30% rispetto all'anno precedente, a causa di una serie di rincari aggressivi. A settembre, Microsoft ha aumentato i prezzi di tutti i modelli, con incrementi da 20 dollari per Series S fino a 70 dollari per l'edizione speciale Series X 2TB Galaxy. Questi aumenti seguivano un precedente rincaro di maggio, che aveva aggiunto tra gli 80 e i 130 dollari a seconda del modello. La Xbox Series S, lanciata a 300 dollari come opzione entry-level, ora costa 400 dollari, mentre le altre varianti hanno subito aumenti proporzionalmente maggiori.
Il contesto economico generale aggrava ulteriormente la situazione. L'economia statunitense è in difficoltà, con un elevato debito dei consumatori, inflazione persistente, scarsità di nuovi posti di lavoro e un tasso di disoccupazione in crescita. A ciò si aggiungono i dazi doganali statunitensi sui paesi dove viene prodotto l'hardware videoludico, che hanno fatto lievitare i costi di produzione. L'incertezza sulla politica tariffaria, sebbene parzialmente attenuata, rimane un fattore di instabilità che potrebbe portare a ulteriori aggiustamenti dei prezzi.
Circolano voci secondo cui Xbox potrebbe presto implementare ulteriori aumenti a causa dell'impennata dei costi della RAM, spinta dalla crescita dell'intelligenza artificiale generativa. Anche Sony e Nintendo hanno dovuto affrontare queste pressioni economiche, ma le loro risposte sono state più moderate. PlayStation 5 ha subito un aumento di 50 dollari all'inizio dell'anno, mentre Nintendo ha scelto di ritoccare i prezzi del modello originale Switch e degli accessori, mantenendo invariato il costo della nuova console al lancio, già considerato elevato.
Questa situazione ha creato uno scenario particolare: Xbox Series S e PS5 All-Digital Edition costano entrambe 400 dollari, mentre Nintendo Switch 2 si posiziona a 450 dollari. In questo contesto, molti consumatori scelgono di investire 50 dollari in più per acquistare la console completamente nuova, oppure optano per alternative economiche come la NEX Playground da 200 dollari, che a novembre ha venduto più di Xbox Series.
La tendenza negativa per Xbox non è recente. Piscatella rivela che le vendite hardware di Xbox a novembre sono in calo da diversi anni negli Stati Uniti: dal 2023 al 2024 il calo è stato del 29%, mentre tra il 2022 e il 2023 aveva superato il 20%. L'ultimo novembre con vendite in crescita risale al 2022, quando le unità erano salite dell'11% rispetto a novembre 2021. Il picco storico per le vendite di novembre rimane il lontano 2011, con il secondo miglior risultato registrato nel 2014. Questi dati indicano che l'età della console, giunta al quinto anno senza un refresh significativo dell'hardware, è un fattore negativo, ma non sufficiente a spiegare un crollo di questa portata.
Nemmeno l'arrivo di titoli di richiamo nel catalogo Game Pass, come Call of Duty: Black Ops 7 disponibile dal day one, sembra invertire la tendenza e riportare le vendite hardware ai livelli precedenti. Ciò solleva interrogativi sulla strategia complessiva di Microsoft nel settore videoludico. Da un lato, l'azienda continua a dichiarare il proprio impegno nell'hardware: a ottobre, il CEO Satya Nadella ha confermato che ci sarà una nuova console Xbox, accennando a un dispositivo ibrido tra PC e console tradizionale. Dall'altro, Microsoft sta adottando sempre più una strategia multipiattaforma, allontanandosi dal modello delle grandi esclusive. Questa strategia prevede di portare i giochi Xbox su altre console, come Nintendo Switch e PlayStation, riducendo potenzialmente l'incentivo per i consumatori ad acquistare l'hardware Xbox. Se i giochi Xbox sono disponibili ovunque, perché acquistare una console Xbox?
Il futuro di Xbox rimane quindi incerto. L'azienda dovrà trovare un modo per rilanciare le vendite hardware, magari attraverso una nuova console innovativa o una strategia di prezzo più aggressiva. Allo stesso tempo, dovrà bilanciare la sua strategia multipiattaforma con la necessità di mantenere un ecosistema Xbox attraente per i giocatori. Solo il tempo dirà se Microsoft riuscirà a superare questa crisi e a riportare Xbox ai vertici del mercato delle console.
