Prima di procedere
Le emozioni in campo non sono mancate, ma alla fine l'esito è stato amaro per la nazionale italiana femminile, che ha visto infrangersi il sogno di raggiungere la finale dell'Eurodonne. In una partita giocata all'Stade de Genève davanti a 26.539 spettatori, principalmente sostenitori delle Azzurre, la squadra italiana ha mostrato grande carattere e determinazione. Tuttavia, l'epilogo è stato da incubo, rendendo la delusione ancor più cocente.
La sfida contro l'Inghilterra, favorita e campionessa in carica, è iniziata con una Italia motivata e incisiva. Già nel primo tempo le Azzurre si erano portate in vantaggio grazie a una splendida azione nata sulla corsia destra: la combinazione tra Caruso e Cantore ha avviato l'azione, culminata con il cross della numero 7 italiana verso Girelli. Nonostante non sia riuscita a deviare, il pallone è giunto a Barbara Bonansea che, con maestria, ha insaccato il pallone sotto la traversa al 33'.
Da quel momento, l'Inghilterra ha cercato di organizzare una reazione, ma l'Italia ha saputo resistere con le sue qualità difensive. Giocatrici di calibro come Hemp, Russo e James hanno provato a infrangere il muro azzurro, ma senza successo. Anzi, l'Italia ha avuto l'opportunità di chiudere la partita con un'altra occasione d'oro capitatale sui piedi di Severini, che però ha calciato addosso al portiere inglese Hampton.
Eppure, quando sembrava che il risultato potesse sorridere alle italiane, la beffa è arrivata all'ultimo respiro del tempo regolamentare. Protagonista ancora una volta la giovane Michelle Agyemang, già decisiva nei quarti contro la Svezia. Agyemang, entrata a partita in corso, ha ripetuto il suo exploit al 96', quando, sugli sviluppi di un cross di Kelly, l'intervento di Giuliani ha respinto la palla proprio sui piedi della giocatrice di origini ghanesi. Senza scomporsi, Agyemang ha trafitto la porta azzurra, portando il match ai supplementari.
I tempi supplementari si sono rivelati estenuanti. L'Inghilterra, forte del momentum guadagnato con il pareggio, ha tentato il tutto per tutto. Purtroppo, al 119', un fallo in area di Severini ha portato la direttrice di gara, la croata Martincic, ad assegnare un calcio di rigore. La specialista Cloe Kelly si è incaricata della battuta: Giuliani, con un prodigio, ha respinto il primo tentativo, ma Kelly è stata rapida a sfruttare il rimbalzo, realizzando il gol che ha sancito il definitivo 2-1.
Non è bastato l'orgoglio e l'abnegazione delle Azzurre, che si sono viste sfuggire di mano una possibilità d'oro, a 28 anni di distanza dall'ultima finale europea persa contro la Germania. Il commissario tecnico Andrea Soncin, visibilmente emozionato, ha espresso parole di grande elogio per le sue giocatrici, sottolineando la crescita della squadra e il valore di quanto mostrato in campo.
"Dobbiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Fa molto male uscire così, dopo aver tenuto testa alle campionesse in carica, ma questo deve darci convinzione per il futuro", ha dichiarato Soncin. Parole che, sebbene non possano lenire immediatamente l'amarezza di un'eliminazione così crudele, tracciano una prospettiva positiva per il calcio femminile italiano, cresciuto notevolmente negli ultimi anni. L'impegno e la passione delle giocatrici azzurre rappresentano una base solida su cui costruire successi futuri.
