Il 10 giugno 2025, durante un evento tenutosi a Washington, il Consigliere speciale del Presidente USA per l'intelligenza artificiale, David Sacks, ha sollevato preoccupazioni sull'attuale politica americana di restrizioni alle esportazioni di acceleratori di calcolo verso la Cina e altre nazioni percepite come ostili. In un momento in cui il fondatore di Nvidia, Jensen Huang, noto per la sua opposizione a tali divieti, Sacks ha allineato la sua posizione, avvertendo dei potenziali rischi che queste misure potrebbero rappresentare per l'industria tecnologica americana.
Come riportato da Reuters, Sacks ha argomentato contro l'allarmismo inerente alla possibilità di contrabbando di acceleratori americani verso la Cina, minimizzandone i rischi e sottolineando l'importanza di mantenere una forte competitività nel mercato. Stando alle sue parole, le immagini di apparecchiature avanzate come semplici prodotti facilmente trasportabili sono fuorvianti. Questi dispositivi, descritti come "server tower alti oltre due metri e pesanti due tonnellate", richiedono una logistica sofisticata, riducendo il rischio di movimenti non autorizzati.
Il tema delle restrizioni all'export, secondo Sacks, non riguarda solo la sicurezza nazionale, ma ha ricadute significative sulle dinamiche di mercato globali. Le limitazioni potrebbero aprire le porte all'espansione delle soluzioni tecnologiche cinesi, in particolare se la Cina continua i suoi rapidi progressi in modelli di intelligenza artificiale. Rimuovere tali barriere, a suo parere, non solo stimolerebbe la competizione ma assicurerebbe il mantenimento della leadership tecnologica americana.
L'intervento del consigliere ha portato i rappresentanti della Casa Bianca a chiarire che le osservazioni riguardavano soprattutto il settore delle grandi modelli linguistici, in cui la Cina si trova a pochi mesi dietro rispetto agli USA. Tuttavia, per quanto riguarda gli acceleratori di calcolo, il gap resta di uno o due anni, evidenziando il vantaggio ancora in essere degli Stati Uniti.
Di fronte a queste complessità, l'approccio di Sacks invita a non soccombere al timore di perdita di controllo, aprendosi invece a una visione di regolamentazione che preservi l'innovazione e la cooperazione internazionale. La posta in gioco, secondo il consigliere, è il mantenimento della supremazia tecnologica, un obiettivo che richiede un bilanciamento tra precauzione e lungimiranza strategica.